CASERTA – “Le primarie del centrosinistra hanno dimostrato che c’è voglia di partecipazione, quando agli elettori viene proposto un progetto serio. Il PdL dovrebbe avere il coraggio di proporre al nostro elettorato, che ancora aspetta, una proposta concreta e credibile, altrimenti rischiamo di scadere nel ridicolo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Paolo Romano.

“Alfano esca dall’impasse:- ha esortato Romano- vanno bene le primarie, se sono di coalizione e sono l’occasione di confrontarci sui programmi. Diversamente, quella del segretario nazionale è la candidatura naturale alla premiership. Bisogna ripartire dal giorno in cui il presidente Berlusconi lasciò il testimone ad una persona che aveva dimostrato tutto il suo valore, nel ruolo di ministro di Grazia e Giustizia, ritagliandosi il ruolo di padre nobile del PdL, che ha bisogno della sua capacità e della sua esperienza. Confido nella saggezza e nel senso di responsabilità del presidente Berlusconi affinché lavori per unire e non dividere”. A proposito del congresso di Caserta, il presidente Romano chiarisce di “non aver condiviso quello che si è rivelato un mezzo congresso, con l’unico scopo di far passare un consigliere regionale da una componente ad un’altra”. In risposta a domande sul ruolo di Nitto Palma, Romano ha detto: “Chi è stato a chiamare a svolgere il ruolo di commissario dovrebbe sanare le fratture, non certo acuirle. Non si capisce il fuoco amico contro un Governo regionale che sta lavorando bene, nonostante i drammi ereditati, come testimoniato dal gradimento del presidente Caldoro. La gente ci chiede un progetto nuovo ed una rappresentanza nuova. Nemmeno io ho le caratteristiche giuste, nonostante l’anagrafe sia dalla mia parte. Come mi metto in discussione io, mi auguro lo facciano anche gli altri e abbiano il coraggio di fare un passo indietro, mettendo ugualmente la propria esperienza a servizio di un progetto nuovo, consapevoli che il nostro elettorato non ha alcuna intenzione di sostenere un sistema che ha stancato persino gli addetti ai lavori”.

 

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