MONDRAGONE – Nella serata di ieri 1° giugno, presso la sala conferenze del Museo Civico di Mondragone si è tenuto l’incontro pubblico del Consigliere Comunale Giuseppe Piazza con la città, in riguardo al ribaltone politico verificatosi una settima fa con l’alleanza ibrida tra il Pd e una parte del Pdl. Massiccia la partecipazione dei cittadini (oltre duecento persone) in un’affollatissima sala.

 

“Con il grande inciucio effettuato dal sindaco Schiappa con i Consiglieri Comunali del PD – dichiara il Consigliere Piazza –, è stato perpetrato un vero e proprio furto della democrazia; è stato sovvertito l’esito popolare delle elezioni comunali di appena un anno fa. L’incredibile operazione eseguita dal sindaco può essere paragonata alla folle manovra del Comandante Schettino, con una sostanziale differenza però. Mentre Schettino dopo la collisione ha cercato di portare la nave quanto più vicino alla costa, Schiappa dopo essersi schiantato sugli scogli della politica, ha invece fatto scendere dalla nave una parte del suo equipaggio (PdL) per farne salire un altro di una diversa imbarcazione (PD) con a capo il Consigliere Achille Cennami ed ha poi proseguito la sua crociera governativa nonostante la grossa falla a bordo. Resta tuttora avvolta in un fitto mistero lo smembramento della coalizione di centro desta fatta dal sindaco Schiappa ad appena dodici mesi dalla sua elezione. Alcuni consiglieri comunali di maggioranza avevano chiesto una verifica dell’operato dell’esecutivo al fine di far ripartire l’azione amministrativa. Per tutta risposta il sindaco ha presentato le dimissioni senza che nessun consigliere e nessun partito della coalizione avesse chiesto tale gesto. I consiglieri avevano semplicemente rivendicato un loro diritto: essere partecipi e condividere l’operato amministrativo. Il sindaco invece di dare ascolto alla sua maggioranza, ha preferito contrattare una nuova maggioranza con il Partito Democratico, il cui rappresentante è stato il suo maggiore avversario alle elezioni dello scorso anno; il quale avversario – tra l’altro – non riconoscendo l’esito elettorale provvedeva ad effettuare ricorso amministrativo presso il T.A.R. Campania ritenendo illegittima la proclamazione di Schiappa.

 

A differenza dei suoi consiglieri, il PD imponeva a Schiappa dei veti sia per la formazione della nuova Giunta che per la costruzione della nuova maggioranza. Via tutti gli assessori non graditi a Cennami! Via i consiglieri comunali che una volta erano vicini a lui e ora non più! Richiesta multipla di assessori oltre il vicesindaco! Insomma una trattativa a senso unico e nel corso della quale il sindaco accettava tutto quanto richiesto dall’ex avversario politico.

La nuova maggioranza si è presentata in Consiglio Comunale senza alcun programma, con assessori senza deleghe e con un banale slogan: “Per il bene della città”.

Di tutto quanto successo il sindaco e la sua ristrettissima cerchia ha ritenuto di non dover comunicare nulla al suo partito (PdL). Si è arrivati in Consiglio Comunale senza alcuna riunione del circolo cittadino che facesse presente agli iscritti che impegno, in assoluta solitudine – stava assumendo. Considerato che il partito ed i consiglieri non hanno avuto alcuna comunicazione in merito, visto la benedizione simil ufficiale di qualche dirigente provinciale, ho ritenuto opportuno indirizzare una lettera al Coordinatore Regionale del PdL, Sen. Nitto Palma, affinché sapesse quanto realmente accaduto a Mondragone. Ho apprezzato l’incarico dato dal Sen. Palma all’ex deputato On. Di Caterina perché accerti quello che è successo a Mondragone, convocando sia i vertici provinciali che quelli locali. Il mio auspicio è che l’On. Di Caterina voglia ascoltare anche i consiglieri comunali del PdL per farsi una propria cognizione e riferirla al Coordinatore Regionale.”

All’incontro, in qualità di ascoltatore, ha partecipato anche l’On. Mario Landolfi, al quale il Consigliere Comunale Piazza ha chiesto alla fine un suo commento. L’On. Landolfi ha dichiarato:

“In questi giorni aleggia una domanda in città: perché il sindaco si è dimesso senza una vera ragione e perché lo stesso ha poi costruito una nuova maggioranza attraverso l’inciucio con il Partito Democratico quando i cittadini appena un anno fa lo avevano eletto in una coalizione di centro destra addirittura al primo turno. La polita è l’arte del possibile, ma una nuova maggioranza può e deve essere costruita solo attraverso una legittimazione popolare; ciò non è avvenuto e questo non ha che un nome: ribaltone.”

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