Piedimonte Matese – Più che l’anno che sta per tramontare conterà quello che sta per sorgere per quella che è stata, se lo è stata, la coalizione di maggioranza di “Piedimonte Democratica” ( da non confondere con il PD come partito anche se, di fatto, è quasi la stessa cosa come percezione dell’opinione pubblica) : un governo locale del partito democratico. Questa è la caratteristica del “monocolore” cittadino, tranne l’unica presenza socialista rappresentata dal consigliere Catarcio che legittima ancora a parlare di alleanza( si profilano intanto le conseguenze del passaggio di Gennaro Oliviero nel PD) . La maggioranza ha avuto significativi mutamenti rispetto alla fase di ripartenza(il maggiore è rappresentato dal ritorno alla carica di vicesindaco di Costantino Leuci succeduto a Corrado Pisani, dimessosi anche da assessore al bilancio) .Prosegue verso il terzo anno del secondo mandato assegnato, in maniera quasi plebiscitaria, al sindaco Vincenzo Cappello impegnato sul doppio fronte provinciale (è presidente del Pd in seguito all’elezione dell’attuale claudicante segretario Raffaele Vitale, con cui ora è ai ferri corti, dopo la breve illusoria parentesi di reggente) e locale come capo dell’amministrazione . I due ambiti si toccano e si intrecciano come succede sempre allorquando si ha l’ambizione e la tenacia di non rinchiudersi nei confini angusti sindacali (precedente è stato quello di Carlo Sarro, ex sindaco, parlamentare e commissario di Forza Italia) .Per non parlare del riferimento alle elezioni regionali: da queste parti l’esperienza fallita di cinque anni fa ha il nome di una rivincita. Spazi stretti ma nelle riunioni l’invocazione è sempre quella : una rappresentanza territoriale al partito. Più complicata la partita provinciale rispetto a quella locale sia sul piano comunale che comprensoriale . Però. Però non tutto fila liscio sia come squadra di governo che come andamento del programma. In relazione all’ultimo aspetto mai è stato compiuto un serio a di al lavoro di verifica delle linee programmatiche a suo tempo rilanciati ai cittadini –elettori di Piedimonte Matese : ad esempio il ritardo accumulato in tema di pianificazione urbanistica con lo schema di preliminare(bozza) mai approdato in giunta. Tra l’altro l’iter del Puc deve acquisire una nuova zonizzazione acustica- adempimento obbligatorio – incarico dato pochi mesi fa . Così in tema di gestione di rifiuti fermi al 49% ed un appalto in aggiudicazione provvisoria impantanato. L’anno che sta per aprirsi sarà impegnativo sin dai primi mesi : occorre spendere una notevole massa di soldi, finanziamenti erogati dalla regione di centro-destra nell’ambito del protocollo d’intesa post-sisma. Una corsa contro il tempo prima per presentare la progettazione definitiva-esecutiva e poi per appalti i lavori per la messa in sicurezza ed il rifacimento di molti. edifici pubblici , in primis le scuole . Insomma un anno di cantieri: alcuni già avviati nel 2014 o in fase di avvio una volta completati gli atti di gara già attivati . Altri fermi per problemi burocratici irrisolti fino ad oggi come il parcheggio interrato . Sul piano della squadra probabile un rimpasto sia per tempo passato che perle diverse deleghe restituite al sindaco che così ne detiene alcune di pesanti come le finanze, il puc(piano urbanistico comunale) da sempre sganciato dall’urbanistica e da ultimo quella della protezione civile. Un anno duro, quello appena passato, per l’area matesina .Nel 2015 si vedrà quanto vale come richieste programmatiche e come aspirazioni .
Michele Martuscelli