Piedimonte Matese- “La bozza di riforma è ancora troppo legata alla solo alla forestazione ma ci sono spunti interessanti sulle unioni dei comuni . Presto avremo un incontro con il presidente De Luca dopo aver preparato una nostra posizione nel merito dello schema predisposto dall’ufficio legislativo”. Così il presidente Uncem, Vincenzo Luciano, ha informato il consiglio generale dell’associazione enti montani(presenti i delegati di molti territori campani) sul tema all’ordine del giorno della seduta straordinaria svoltasi nel salone dell’alberghiero di Piedimonte Matese su impulso della comunità montana del Matese guidata da Fabrizio Pepe che ha fatto da moderatore . Il tema era proprio legato alle prospettive di tipo istituzionale-legislativo con il titolo “la riforma ed il rilancio funzionale degli enti montani” . Questo – ha detto il presidente Uncem- “in uno spirito di clima collaborativo legato a cose concrete” con riferimento al nuovo corso regionale, aprendo il discorso sulle novità che si affacciano. Luciano,infatti, ha messo in evidenza la necessità di una discussione di me rito ma un punto ha rimarcato più volte : la forestazione deve collegarsi e saldarsi ad altri settori come il settore delle energie(accennato esperienze-pilota in Cilento e Alto Tammaro), della sicurezza del suolo. Insomma punta ad un sistema integrato del territorio entro cui ricollocare la riforma degli enti montani: fare sistema per riconoscere la specificità della montagna, ricorda i ritardi rispetto ad altre regioni. Un rilancio forte di un’ottica integrata come “sistema montagna” per i prossimi passi da fare prima in commissione e poi negli organi politici(giunta e consiglio). Prima il presidente Luciano ha fortemente rivendicato il ruolo di interlocutore assunto dall’Uncem come interfaccia e confronto con la regione :”siamo impegnati in uno sforzo di sburocratizzazione e di semplificazione” ha aggiunto- con riferimento all’enorme problema della rendicontazione dei progetti di forestazione nelle varie tipologie,cosa che ha creato e crea enormi ritardi nel pagamento degli stipendi agli operai forestali ( sbloccate alcune risorse ma altre rimangono ancora ferme) tanto da spingere l’Uncem creare un gruppo di lavoro, una cabina di regia di sostegno agli enti montani in difficoltà con questo tipo di procedura di verifica e rendicontazione. Tra i segnali postivi l’avvio del nuovo Psr con le misure per gli ecosistemi(“ è una partita in cui dobbiamo avere un ruolo forte”) e quindi di interesse anche per gli enti montani e l’aumento dei fondi da 60 a 80 Mleuro
Michele Martuscelli