Piedimonte Matese- Una transazione per un piano rifiuti redatto ma rimasto lettera morta. Un piano per la gestione associata dei rifiuti, a dimensione locale, mai adottato dai comuni, pur avendolo sostenuto in più riunioni , che l’ente montano del Matese pagherà al professionista, autore del progetto, per poi rivalersi sui comuni aderenti all’iniziativa. E’ questo il senso di un atto approvato dalla giunta della comunità montana del Matese per far fronte alla richiesta di pagamento e soprattutto evitare un contenzioso e , quindi una vertenza, a esito molto probabilmente negative per l’ente guidato da Pepe. Tutto nasce dall’idea di formare un piano per la gestione integrata dei rifiuti, un ambito intercomunale ipotesi di lavoro consentito dalla precedente normativa regionale poi modificata. Si sono svolti incontri in cui è stato affidato l’incarico per la stesura del piano specie per gli aspetti economici- finanziari, per poi sfociare in una vera e propria conferenza dei sindaci per mettere in campo la strategia di azione indicata(siamo nel 2013). “Nella conferenza dei Sindaci – è scritto nella delibera- si dava atto : che la gestione in maniera associata comporta per i Comuni numerosi vantaggi, che si concretizzano in una più che sensibile riduzione dei costi di gestione, con un abbattimento degli stessi pari a circa il 30%, percentuale derivante principalmente dalla condivisione dei costi di trasporto, degli ammortamenti, della gestione del personale, etc;che lo schema progettuale presentato punta al raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata pari circa al 70%, circostanza che concede ai Comuni di accedere alle relative premialità, con conseguente abbattimento anche dei costi di smaltimento; che la realizzazione della forma di gestione associata dimostra il grande senso di responsabilità dei Sindaci matesini che contribuisce in maniera decisiva al raggiungimento di risultati improntati alla massima efficienza ed economicità nel campo della raccolta dei rifiuti….”.E poi che è successo? Non è spiegato. Saranno i cambiamenti legislativi o altro il progetto si ferma, non ha un seguito. Ha invece seguito la richiesta del professionista che scrive all’ente per essere pagato, trasmettendo la relativa fattura per l’attività professionale effettuata. Arriva anche la nota del legale. Così per evitare una causa l’ente pochi giorni fa ha firmato una transazione con il professionista che rinuncia alle azioni legali, senza ulteriori aggravi. In più la comunità montana anticipa la spesa per recuperare i soldi dai comuni in pro-quota degli abitanti dei n. 17 Comuni.
Michele Martuscelli