Dragoni-Matese- Non solo i servizi ordinari ma anche quelli sperimentali sono fermi in tema di assistenza domiciliare ai disabili. E’ il succo della presa di posizione dell’associazione “Umanità Nuova”, di cui è presidente Daniele Romano, e parte del gruppo del terzo settore locale.“Ormai – è scritto in una nota – è passato più di un anno, da quando la nostra Associazione Umanità Nuova, aderente alla Fish Campania, aveva diffidato l’Ambito Sociale C4 per l’interruzione dei servizi di assistenza domiciliare rivolti alle persone con disabilità per carenza di fondi, risorse che stranamente continuano ad esserci per il personale dell’ufficio di piano. Dopo un anno la situazione non è cambiata poco, la gara è stata indetta, ma ancora il servizio fermo”. Nel frattempo continuiamo a leggere le lamentele del Sindaco Cappello(Piedimonte Matese è capofila del C4 ndr) nei confronti della Regione Campania e soprattutto dei Comuni aderenti allo stesso ambito. Ricordiamo che ad oggi ,tranne il Comune di Piedimonte Matese e di Piana di Monte Verna, gli altri 29 non versano la quota di compartecipazione come previsto per legge, e solo di questo si dovrebbero solo vergognare e dimettere! E invitiamo il Sindaco Cappello di passare ai fatti, inviando i decreti ingiuntivi ai Comuni inadempienti. Ma la nostra preoccupazione- altra sottolineatura- non è solo rivolta ai servizi ordinari, ma anche ai progetti sperimentali di vita indipendente finanziati dal Ministero delle Politiche Sociali attraverso le Linee Guida pubblicate nel 2014. Sono passati ben 4 mesi da quando è stata pubblicata la manifestazione di interesse, ed ancora non si vede la luce. Vogliamo ricordare ai nostri amministratori, che il finanziamento di quel progetto è stato reso possibile grazie ad una proposta nata dalla nostra organizzazione, condivisa dalle altre associazioni che si occupano di disabilità , con l’obiettivo di portare nel nostro territorio politiche innovative, che mettano al centro la persona con disabilita’ partendo dal riconoscimento dei diritti, come sancito dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilita’ legge 18/09. Politiche che vanno ben oltre quella logica assistenzialistica e clientelare. Avevamo anche avanzato una proposta di collaborazione, a costo zero, per fare da supporto all’ufficio di Piano in modo che sia gli operatori che le persone con disabilita’ e le famiglie venissero formati ed informati sul tema della vita indipendente, ad oggi sconosciuto per molti. Tutto ciò- dice con disappunto ed amarezza Romano- non è stato possibile realizzarlo, senza neanche ricevere una risposta, mentre in altri Ambiti, per esempio Napoli, questo si sta realizzando insieme alle associazioni competenti. Forse questa nostra proposta non va bene a qualcuno? Forse andremmo a rompere qualche meccanismo ben consolidato sul nostro territorio? La legalità vuol dire perseguire il bene pubblico comune senza compromessi; legalità vuol dire rispettare i diritti umani e il principio di uguaglianza e di pari opportunità. E quando parliamo di diritti umani parliamo del diritto di libertà, diritto all’integrità fisica, alla salute, all’istruzione e ad una vita dignitosa. Diritto ad avere ciascuno le proprie opportunità. Legalità vuol dire non prevaricazione. Legalità vuol dire rispetto per i più deboli. Crediamo che tutto questo nel nostro territorio non esista. Non vogliamo la vostra compassiamo, ma solo vedere rispettati i nostri diritti!”