Piedimonte Matese- Mamme di disabili sul sentiero di guerra per la prolungata interruzione del servizio di trasporto nei centri per le prestazioni dei loro figli( diversi si servono del centro specializzato “De Nicola” nel comune di Cerreto Sannita). Nella giornata di ieri hanno presentato e protocollato una diffida all’ufficio di piano dell’ambito C4 di cui è capofila il comune di Piedimonte Matese. Una diffida per smuovere le acque e cercare di mettere fine ad ulteriori ritardi : si badi che per il servizio di trasporto le famiglie pagano una quota di tasca propria in base alle risultanze isee e quindi contribuiscono all’attività in questione. “Questo rende ancora più intollerabile la cosa : non beneficiamo di un servizio che paghiamo anche noi” dice una mamma che da anni porta la propria figlia al centro sannita. Una drammatica difficoltà che si inserisce nel quadro di disagi delle politiche sociali( molti servizi sono stati sospesi) per i ritardi nella concessione dei fondi dalla regione ma anche per i mancati o ritardati versamenti dei comuni che fanno parte dell’ambito : recuperato quasi tutto il 2013 rimangono da incassare i soldi del fondo unitario d’ambito in riferimento all’anno scorso . “Abbiamo proceduto ad indire la gara a marzo per proseguire il trasporto con un pulmino ma nessuna ditta ha risposto al bando stesso – dicono all’ufficio di piano del C4. Adesso cosa si sta facendo per riassicurare il servizio fermo da dicembre ?” Abbiamo contattato alcune ditte per affidare il servizio di trasporto in via diretta e temporanea ma le ditte si sono riservate di valutare la decisione di accollarsi l’attività” aggiunte il coordinamento gestionale dell’ambito . Questo proprio a causa dei ritardi nei pagamenti : le imprese abilitare ci pensano mille volte prima di riattivare il servizio – aggiungiamo noi. Insomma una situazione ancora di piena incertezza con le mamme esasperate che hanno intenzione di non fermarsi alla diffida se qualcosa non si muove. Intanto stanno raccogliendo anche le firme degli altri genitori a cui viene, di fatto negato, il servizio.
Michele Martuscielli