Piedimonte Matese/Dragoni- “Basta confusione la regione intervenga e si sostituisca alla provincia per per superare i ritardi nella messa in sicurezza del ponte Margherita”.E’ il nuovo appello- richiesta agli uffici regionali di esponenti del PD dell’area matesina sulla problematica del ponte. “Alla luce della nota uscita stamattina su un giornale locale- è scritto nella nota- circa la prossima apertura del Ponte Margherita, riteniamo che ciò produca solo un aumento di confusione rispetto ad una questione che per la sua importanza e le deleterie conseguenze sulla economia e sulla viabilità, richiede maggiore chiarezza ed onestà intellettuale, da parte di tutti. Ribadiamo pertanto che sulla questione Ponte, ci siamo imbattuti- si sottolinea- finora con l’approssimazione della Provincia di Caserta, che al di là dei proclami, non ha mai posto in essere nulla di concreto, risultando assente ad ogni convocazione che la Regione (quale proprietario del Ponte, poi dato in gestione alla Provincia) ha ritenuto di dover indire. Riconfermiamo, quindi, la nostra volontà di proseguire secondo quanto da noi chiesto nel corso di un incontro istituzionale il giorno 13 settembre c.m, li dove (stante l’inerzia della provincia, peraltro assente, che destinataria del finanziamento non ha mai agli adempimenti conseguenziali) veniva chiesto alla Regione di poter attivare i poteri sostitutivi, peraltro ufficialmente richiesto dalla Città di Alife con una pec del 15/09/2016. Si chiede, pertanto, alla VII commissione ambiente(presieduta da Gennaro Oliviero ndr) di procedere affinchè la Giunta Regionale, avochi i lavori di messa in sicurezza del ponte, preceduti, se del caso, alla rivisitazione della analisi effettuate e conseguenziali prove di carico. Nel contempo, invitiamo il Presidente della VII Commissione, stante il presunto rinnovato interesse mostrato dal Presidente p.t della Provincia, ad una nuova convocazione del tavolo tecnico presso la Commissione medesima. L’apertura del Ponte Margherita – al di la dei proclami, è una questione di assoluta emergenza e richiede non propaganda ma una maggiore volontà risolutiva.

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