CASERTA – La matematica non è un’opinione. Eccezion fatta per il Pd casertano. Ieri sera nella sede provinciale sono state conteggiate le schede “vuote”, da distribuire ai seggi le parlamentarie, e tanto per non cambiare (ricordiamo le polemiche sull’anagrafe dei votanti) i conti non sono tornati.

Dalla macchina organizzativa nazionale del partito sono state inviate 36.909 schede, pari alla platea elettorale ratificata nell’ultima infuocata direzione provinciale. Ma dal conteggio effettuato ieri sera nella sede della federazione casertana alcune schede mancavano all’appello. Secondo quello che è emerso sarebbero scomparsi interi pacchi di schede.

 

 

Non è ancora chiaro se si sia trattato di un problema di natura organizzativa o se qualche scheda si sia, per così dire, persa per strada e magari finita nelle grinfie di qualche persona vicina a uno dei candidati in corsa per uno scranno in Parlamento. Ipotesi, questa, scartata dal comitato dei reggenti che sta gestendo la fase preliminare alle operazioni di voto.

Ma allora cosa è avvenuto? Non è da escludere (il Pd casertano ci ha ormai abituato a tutto) che la scomparsa delle schede sia il frutto di un gioco di prestigio. Forse qualcuno con la sola “imposizione delle mani” è riuscito a spostare i pacchi di schede dalla sede della federazione direttamente in qualche seggio.

Un gioco di prestigio, dunque? No forse più semplicemente il gioco delle tre carte.

Mario De Michele

 

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