Il fuoco cova sotto la cenere. E l’incendio potrebbe divampare da un momento all’altro. Un rogo “tossico” per un partito già infiammato da un vulcano che erutta lapilli e lava di polemiche. Il Pd casertano sarà presto, prestissimo, alle prese con un altro impegnativo banco di prova: l’indicazione del candidato alla presidenza della Provincia di Caserta. Le elezioni si terranno il 12 maggio. Le liste vanno presentate entro il 22 aprile. Il voto è alle porte, insomma. E bisogna trovare la quadratura del cerchio. In fretta. Chi sarà il prescelto? Chiedete troppo. Quando si tratta dei dem di Terra di Lavoro fare previsioni su accordi e nomi è praticamente impossibile. Avrebbero una crisi d’identità anche la Sibilla Cumana e l’Oracolo di Delfi. Cambierebbero mestiere. In campo ci sono diverse opzioni. Tra i sindaci si fanno strada Enzo Cappello (Piedimonte Matese), che è anche presidente provinciale del partito. E se riuscisse a spuntarla batterebbe il record mondiale di incarichi e poltrone ricoperti contemporaneamente. Ma lui è un uomo dalle risorse (democristiane) infinite. Quindi si giocherà la partita fino alla fine. Senza fair play. Ovviamente. Ricorrerà a sgambetti e gomitate. Anche a rischio di essere espulso. In corsa c’è Emiddio Cimmino. Che si gioca due carte “alte”: è primo cittadino di San Tammaro e consigliere provinciale uscente. Nelle prime file sono posizionati altri due componenti dell’assemblea di Corso Trieste: Antonio Mirra e Giuseppe Fiorillo, vicepresidente della Provincia, già sindaco di Cesa, che però potrebbe optare per la Regione candidandosi nelle liste di De Luca. Quattro nomi per una poltrona. Difficile evitare uno spargimento di sangue. E allora tra i quattro litiganti potrebbe spuntarla l’outsider Renato Natale, che non è un dem “organico”. Non essere “allineato” e avere una lunga e specchiata storia politica alle spalle potrebbero essere le doti giuste per trovare un accordo indolore sul sindaco di Casal di Principe. Ma in attesa dell’elezione della direzione provinciale (l’11 aprile), le diverse anime Democrat sono in “pena”. E come sempre non si muovono all’unisono. Così è iniziata la gara ad accaparrarsi quanti più amministratori-votanti possibili. Non solo nell’alveo Democrat. Tanto per cambiare nel Pd casertano ognuno va per i c… suoi.
Mario De Michele