Raviscanina – Le ragioni del dissesto finanziario si trovano esplicitate nella relazione del revisore dei conti che è parte integrante della delibera. A pag.9 vi è scritto :” l’ente ha negli anni precedenti esposto risultati di esercizio in avanzo di natura fittizia…” con riferimenti ad operazioni contabili sia sul versante delle entrate che della spesa.” Ciò ha determinato il mantenimento e spesso anche l’accrescimento di una situazione deficitaria occulta”. Ciò che stava in apnea è venuto a galla con la dichiarazione di “default” operata dalla giunta Napoletano che nei mesi scorsi ha compiuto una sorta di ricognizione, di censimento tramite atti di indirizzo ai funzionari .Diciotto pagine in cui si spiega la genesi della situazione curata dal revisore Mario Lanzone a partire dal segnale –indice più eloquente ,la recente approvazione del conto consuntivo 2012 con un disavanzo di circa 250.000 euro con le misure da adottare per correggere il dato negativo. E proprio a causa delle difficoltà di fare queste correzioni e riequilibrare che la valanga è venuta già. Le criticità si sono fatte impossibilità ad approvare il bilancio 2014 sia pure prorogato. La relazione si compone di 5 capitoli tra cui due dedicati al significato ed alle conseguenze del dissesto. Di particolare rilevanza il capitolo riguardante “l’analisi delle principali poste( voci contabili ndr) e cause che hanno cagionato il dissesto finanziario”. Ma vediamo- per sinteticità- lo spazio dedicato alle conclusioni : ” ritengo che la normativa sul dissesto come strada privilegiata, concordata con l’ amministrazione, per iniziare un vero e proprio risanamento finanziario dell’ente libero da debiti pregressi così da garantire la continuità e garanzia dei servizi pubblici indispensabili alla collettività” .Dopo aver parlato delle funzioni del commissario il revisore Lanzone aggiunge anzi ribadisce :” l’esistenza di un consistente ammontare di debiti fuori bilancio , l’esistenza di differenze sostanziali tra i residui passivi e la debitoria effettiva che l’ente ha nei confronti dei fornitori e che risulta essere di importo assai superiore a quanto riportato nella contabilità dell’ente, a parere di chi sscrive, nel loro complesso ed in sinergia tra loro rappresentano indici sintomatici di instabile equilibrio di bilancio.Tale situazione, a parere dello scrivente, è stata determinata dalla predisposizione di bilanci preventivi non corrispondenti alle effettive esigenze dell’ente ed in particolare di quelle relative alla mancata iscrizione in bilancio delle spese fatturate dai vari enti fornitori di energia elettrica( è uno dei debiti di maggiore importo su cui vi è anche un contenzioso legale almeno in riferimento ad alcune poste ndr)” per cui il revisore ritiene che sussistano tutte le condizioni di dissesto previste dall’art.244 del testo unico enti locali in quanto non è in grado di far fronte ai debiti liquidi ed esigibili con le modalità di cui all’art.193 ed invita l’amministrazione comunale a provvedere nel più breve tempo possibile” . Invito accolto e deliberato. Adesso si aspetta la nomina del commissario da parte del ministero.