Non si placano le polemiche nel Pdl di Mondragone. Stavolta il pomo della discordia è la raccolta di firme per il referendum sulla giustizia. A scagliarsi contro il coordinatore cittadino Ermanno Miraglia e il gruppo dirigente locale del suo partito è il consigliere comunale Giuseppe Piazza.
“Mentre ieri, a Caserta, quasi si arrivava allo scontro fisico tra rappresentanti del Popolo della Libertà per la raccolta delle firme sui referendum sulla giustizia promossi dal Partito Radicale e fatti propri dal Popolo della Libertà, a Mondragone tutto è immerso in una calma totale, paragonabile solo ad un eremo francescano. In tutta la Campania si stanno mobilitando le sezioni cittadine, su espresso volere del Coordinatore regionale Sen. Nitto Palma, attraverso riunioni di partito e installazioni di gazebo nelle piazze e nei luoghi pubblici per raggiungere l’obiettivo prefissato delle centomila firme, da noi – invece – il responsabile locale ha affidato il tutto ad un asettico comunicato stampa in cui invita i Consiglieri comunali alla mobilitazione, senza però indicare quali iniziative lo stesso intenda intraprendere. La sezione del PdL di Mondragone, dopo il ribaltone di maggio, è chiusa a quattro mandate, le riunioni degli iscritti e dei consiglieri sono diventate merce rarissima, addirittura si parla di mercato nero, insomma il dibattito all’interno del partito è stato zittito dopo aver consumato il tradimento elettorale. L’impressione che si ha è che mentre a Caserta la discussione è stata fatta in un luogo pubblico da chi voleva, giustamente, evidenziare il proprio impegno per la raccolta delle firme, a Mondragone, probabilmente, la discussione – accesa – è stata consumata nel segreto di qualche stanza comunale e dove il protagonista del ribaltone per il Partito Democratico, Achille Cennami, “ha imposto” al sindaco e al coordinatore del PdL il fermo assoluto sulla raccolta delle firme perché il proprio partito non ha aderito alla campagna referendaria”.