In tempi non sospetti aveva lanciato l’Sos per stoppare le candidature di “impresentabili” nello schieramento di centrosinistra alle regionali della Campania. Ma il suo grido d’allarme è rimasto inascoltato. L’aspirante governatore Vincenzo De Luca è andato avanti per la sua strada. Non ha raccolto appello di Rosaria Capacchione. E lei è indignata. Non ha digerito in particolare i nomi “ingombranti” di Enrico Maria Natale, Giovanni Zannini e Tommaso Barbato. Natale è nella lista Campania in Rete (in provincia di Caserta), allestita dall’onorevole Enzo D’Anna. Sempre in Terra di Lavoro, Zannini è in campo con Centro Democratico. Mentre in provincia di Napoli Barbato corre sotto il vessillo di Campania Libera, raggruppamento che fa capo proprio a De Luca. Scelte “inaccettabili” secondo la senatrice Pd. Che segnano un ritorno al passato. “Abbiamo impiegato 30 anni – dice ai microfoni di Campania Notizie – per cercare di liberare il nostro territorio da determinati personaggi. Ora nelle liste che appoggiano De Luca, e quindi alleate del Pd, troviamo persone che la nostra terra ha cercato di respingere ed “espellere”. Non posso tollerare che il mio partito stringa accordi di non meglio precisata natura con questi personaggi”. Come sempre non ricorre ad ellissi la Capacchione. Fa nomi e cognomi. E non ha nessun timore reverenziale, come invece altri nel Pd, nei confronti di De Luca. Che critica anche per le alleanze. “La mia principale preoccupazione – sottolinea la senatrice dem – riguarda candidature inaccettabili. C’è poi anche un problema di trasformismo politico, ma di questo non mi scandalizzo. C’è sempre chi sale all’ultimo momento sul carro del vincitore”. Il tema vero per la Capacchione è quindi quello delle liste (non) pulite. E De Luca cosa le ha risposto? “Non mi ha chiamato. Evidentemente è un problema che non si è posto”.
Mario De Michele
LA VIDEO-INTERVISTA A ROSARIA CAPACCHIONE