“E’ vero che siamo in campagna elettorale, ma a tutto c’è un limite”. Non usa mezzi termini Aniello Leonardo Caracciolo, Primario di Neurochirurgia dell’Ospedale di Caserta, già Presidente del Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana ed attuale Presidente Nazionale Fialp-Cisal-Cri, nonché candidato alle elezioni regionali nella lista civica a sostegno di Vincenzo De Luca, nel commentare alcune dichiarazioni uscite sui giornali in questi giorni e l’incontro di oggi, mercoledì, in Regione. Ad essere contestate sono le dichiarazioni di Flora Beneduce, consigliere regionale, la quale, in questi giorni, non ha mancato di sbandierare sui quotidiani la battaglia di Stefano Caldoro e del loro partito a livello sanitario, che, a detta sua, darebbe spazio prima alle assunzioni dei precari e poi a quelli in mobilità ed ai concorsi. “Nulla di più scorretto. Non è così, ed i decreti regionali che non considerano i precari, anche perché in realtà mai stati censiti, ne sono la prova – ha dichiarato Leonardo Caracciolo, reduce da un incontro con il referente regionale per il precariato AAROI EMAC ( sindacato ) ed una loro delegazione – E’ dal 2007 che in Campania si sta consumando un vero e proprio artifizio contabile. Si vuole risparmiare, e lo si fa “tagliando” sulla Sanità. Ma come si fa a parlare di risparmio, se poi gli stessi ospedali sono comunque costretti ad assumere, facendolo tra l’altro con contratti atipici Co.co.co, per mancanza di personale?”. Dal 2007, infatti, in Campania è stato attivato il piano di rientro, mediante il quale, sostanzialmente, sono stati bloccati i concorsi pubblici. Ma gli ospedali hanno dovuto comunque fronteggiare la carenza di personale ed hanno cominciato ad assumere con contratti atipici, che oltre a non far risparmiare il settore sanitario, tolgono ai lavoratori quei diritti basilari che spetterebbero in un paese civile quali, appunto, indennità, ferie, malattia e tredicesima oltre ad abbassare il livello qualitativo del servizio. “La tragedia consumata in ambito sanitario – ha proseguito Caracciolo – non si può pensare di poterla stravolgere per farne un cavallo di battaglia in periodo elettorale. Il precariato è aumentato per queste assunzioni, il servizio è peggiorato, i giovani non possono essere assunti tramite concorsi e, in tutto questo, i pazienti, a causa della continua carenza di personale ed i tempi di attesa per le prenotazioni delle visite troppo lunghi, preferiscono andare fuori regione a farsi assistere. Questo, senza considerare che non c’è stato questo tanto atteso risparmio economico. E’ una cosa assurda. Oggi, dopo 8 anni di gestione ai limiti dell’assurdo, si cerca di rimediare a tutto ciò gettando del fumo negli occhi dei precari e mettendo a disposizione 1118 posti per la nostra Regione. Al momento, con questi posti, tutto se ne sta facendo, fuorché assumere precari, nonostante quanto pubblicamente si professa”. “E allora – ha concluso Leonardo Caracciolo – se proprio si vuole fare qualcosa di buono e di corretto, si trovino strumenti alternativi per le assunzioni in mobilità e, con questi pochi posti, si dia davvero precedenza ai precari. Si decida finalmente di fare un censimento serio, reale del numero di precari in regione Campania, e si programmino quanto prima tavoli tecnici con i sindacati coinvolti. Restituire dignità all’occupazione e dare una nuova prospettiva ai giovani, sarebbe la nostra vittoria più grande”.