Nel giorno della visita di Pierferdinando Casini a Caserta, in quell’occasione, abbiamo intervistato Gianfranco Nicoletti, Assessore con delega all’università, alla ricerca e alla cultura. Inoltre Professore Ordinario di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia della Sun.

Volevo rivolgerle una domanda a freddo: quale carica preferisce ricoprire quella di Assessore o di Professore?

Su questo non ho alcun dubbio. La mia crescita, la mia carriera si è evoluta in senso specifico nel settore universitario. Io sono quello che si dice un universitario prestato alla politica. Si è trattata di una scelta non facile, che è stata ben accolta per due motivi. Il primo si trattava di fare l’assessore provinciale a Caserta dove ho trovato connivenza, ho trovato sinergia, con il Presidente Zinzi, quindi è stato per me semplice accettare in questo senso. Poi nel mio Ateneo sono Professore Ordinario presso la Facoltà di Medicina sul corso di laurea di Caserta, ci tengo a ribadirlo, perché la mia azione, anche universitaria, si esplica  soprattutto sul territorio casertano.

Assessore in quest’ottica di tagli posta in essere dal Governo, quale soluzione è possibile auspicare cercando un punto d’incontro tra tagli e la ricerca e la cultura.

Quando si parla di tagli, ormai se ne parla sempre, ognuno si lava la faccia quando va nelle manifestazioni pubbliche, con slogan “rilanciamo la ricerca”, “la ricerca è il motore, il fulcro”. Poi però quando si parla di tagli, si tende a tagliare sempre la ricerca. È diventata quasi una situazione ridicola. È evidente che trovare un punto di equilibrio tra taglio e produttività è un po’ difficile. Probabilmente anche il sistema universitario, andrebbero cambiate alcune regole, trovare il giusto assetto, e in tal modo sicuramente alcune cose andranno a migliorare. Bisognerà cercare di stimolare i nuovi governi, e noi questo abbiamo cercato di fare sinergicamente con le forze politiche, a puntare più su i giovani e sull’università, ed evitare posti che siano sempre “precari”. Io non credo nei ricercatori “a termine”, probabilmente è un vantaggio per gli atenei che con pochi soldi riescono a garantire più indotto, ma è un indotto relativo, sempre instabile. Mi auguro che possiamo essere noi universitari, insieme a quelle che sono le nuove prospettive politiche, più incisivi per porre attenzione alle esigenze universitarie.

Professore a che punto è la ricerca nel vostro settore specifico in Italia.

La chirurgia plastica è in profonda evoluzione, non tanto per le tecniche chirurgiche, ma perché vi è una forte sinergia tra questa ed altri settori scientifici disciplinari, oncologia, farmacologia, permettono di essere più propositivi in quelle che sono le anticipazioni terapeutiche. Evitare quelle che sono patologie. Perché noi stiamo parlando di Chirurgia Ricostruttiva e assolutamente non di estetica, quindi evidentemente la chirurgia plastica può essere considerata come un volano.

Vogliamo chiudere con un messaggio positivo.

Io sono un positivo e voglio chiudere con un messaggio specifico di quella che è la possibilità casertana. Caserta è ricca di giovani sorprendenti, per qualità e caratteristiche, quindi per me è un onore essere parte incisiva in questo territorio.

Marian Gargiulo

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