PIEDIMONTE MATESE – Si rivedono le bandiere del PDL.Ricompaiono in occasione dell’iniziativa del gruppo di minoranza di Progetto Civico di raccolta firme per chiedere il recesso dal contratto dibollettazione del servizio idrico integrato aggiudicato al termine da una procedura di gara ad un’ATi(ICA, STEL , La perfetta). Prima un manifesto (esordio “acqua in bocca? NO”) e poi una serie di cartelloni, con la pubblicazione di stralci di documenti, per spiegare il loro punto di vista sulla questione che è stata uno dei cavalli di battaglia del gruppo guidato dall’ex assessore provinciale ed attuale componente del consiglio generale del consorzio bonifica.
Tanti interrogativi, più o meno retorici, ed una seria di critiche la più importante in merito alla misura dell’aggio, del compenso cioè riscosso dall’ATI, sulle somme riscosse dalla ditta appaltatrice e gestrice del servizio: un 13% definito “usuraio” dai consiglieri. Altro aspetto, ritagliato sui manifesti installati in piazzaCarmine, è quello relativo al costo del servizio : viene indicata la cifra di 868.000 euro( una cifra contestata fortemente dalla maggioranza di Piedimonte Democratica già nel manifesto di replica ). Un altro degli elementi rilevati e contestati riguarda l’uso di locali e strumentazioni a carico del comune (energia, pc, riscaldamento etc) per l’espletamento dell’attività ( “bollette fatture e lettura contatori”) in contrasto con quanto dispone il contratto di gestione dell’appalto(viene citato l’articolo 3). In ordine alla lettura dei misuratori idrici hanno evidenziato il costo per lettura che è di 50 centesimi. Altro profilo messo nero si bianco sui tabelloni è quello della consegna delle bollette (2009) tramite una ditta privata o su contatori in caso di sostituzione o nuova installazione che sarebbero a carico dei cittadini- contribuenti “Costi che si aggiungono ai costi” viene scritto). Non è mancata l’accusa di incoerenza sul piano politico – amministrativo con il riferimento alla modifica dello statuto con l’inserimento del solenne impegno del bene acqua come bene pubblico (per l’ocasione fu invitato padre Alex Zanotelli) e le scelte compiute “ questa amministrazione già aveva programmato, ben nove mesi prima, di privatizzare il servizio idrico” citata la delibera di giunta del 2009 di approvazione del capitolato tecnico per la gestione.Concinismo disgustoso Cappello ed i suoi hanno strumentalizzato i ragazzi , padre Zanotelli ed i cittadini. Da qui la richiesta di annullare l’appalto ai privati e che il servizio idrico ritorni ad eseregestito dal comune”.
Michele Martuscelli