AVERSA – La politica e i commercianti chiedono dialogo per costruire un percorso che porti a soddisfare le esigenze di tutti gli attori coinvolti nella vicenda via Seggio, ma lui va avanti per la sua strada dello scontro ad oltranza e aggira addirittura la sospensiva emessa dalla Terza sezione del Tar della Campania. Il sindaco di Aversa, Giuseppe Sagliocco, infatti nella serata di ieri ha emesso una nuova ordinanza per ribadire che le attività pubbliche devono chiudere alle 2,00 di notte e che non possono aprire prima delle sei. Un documento che ricalca quello impugnato dai commercianti presso il Tar della Campania e la cui discussione nel merito è prevista per il prossimo 5 dicembre.

Nella nuova ordinanza, però, cambia l’orario in cui i commercianti dovranno interrompere la filodiffusione. La musica adesso potrà rimanere accesa fino alla chiusura delle attività pubbliche.

La nuova ordinanza è uno schiaffo ai commercianti che ancora ieri chiedevano dialogo e ai giudici amministrativi che avevano sospeso l’efficacia dell’ordinanza 93 del 2013. I giudici del Tar, hanno ritenuto che “il ricorso, all’esame sommario proprio della fase cautelare e in disparte dei successivi approfondimenti che si faranno nella più appropriata fase del merito, non sia del tutto destituito di fondamento, avuto riguardo alla verosimile inadeguatezza del profilo motivazionale del provvedimento impugnato in punto di equiparazione, ai fini della cessazione della diffusione musicale, di tutte le modalità della predetta diffusione (dal vivo, filodiffusione, etc.), senza svolgimento di alcuna istruttoria”.

In pratica i funzionari del comune hanno ritenuto che l’ordinanza 93 è stata sospesa solo per la questione della musica ed infatti nel nuovo documento, emesso d’urgenza nella serata di ieri, scrivono: “Vista l’ordinanza TAR Campania Napoli n 915/13 che ha sospeso l’ordinanza Sindacale 93 del 9/4/13 sul presupposto della “inadeguatezza del profilo motivazionale del provvedimento impugnato in punto di equiparazione, ai fini della cessazione della diffusione musicale, di tutte le modalità della predetta diffusione (dal vivo, filodiffusione, ecc.), senza svolgimento di alcuna istruttoria”.

Ora vista la strada dello scontro, scelta da Sagliocco, e che è già costata alle casse del comune 500 euro di spese processuali, non resta che attendere un nuovo ricorso al Tar dei commercianti.

Angelo Golia

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