“La vicenda dell’area Lo Uttaro, strettamente contigua e senza soluzione di continuità rispetto a San Marco Evangelista è la prova provata della Teoria sociologica della “finestra rotta”. L’ esistenza di un’ area stimabile in circa 1,5 milioni di metri quadri di discariche (tra siti di stoccaggio, discariche abusive e siti di trasferenza), in un’area popolata da circa 150.000 persone (San Marco Evangelista, San Nicola La Strada, Caserta e Maddaloni) sembra giustificare l’ennesimo impianto in un’area già eccessivamente martoriata da più di 30 anni di scelte scellerate, come dimostrato anche dalla magistratura”. E’ quanto afferma Giuseppe Paccone, candidato alle scorse Elezioni Amministrative al Consiglio Comunale di San Marco Evangelista per la Lista San Marco Bene Comune. “E’ incredibile – continua – come, ciclicamente e a più riprese, si torni a parlare di nuovi impianti di trattamento di rifiuti da impiantare in località Lo Uttaro che, ricordiamolo, il Piano Regionale di Bonifica (approvato con DGR n.129 del 27.05.2013) inserisce nelle 7 Aree Vaste regionali da caratterizzare e bonificare. A prescindere dalle destinazioni urbanistiche indicate dal preliminare di piano della città di Caserta, la Legge regionale 26 maggio 2016, n.14 “Norme di attuazione della disciplina europea e nazionale in materia di rifiuti” all’articolo 14 (Piano regionale per la bonifica delle aree inquinate), comma 6 prevede l’insediamento di nuovi impianti “limitatamente alle porzioni di area risultanti non contaminate”. Qualcuno dovrebbe spiegarci, a questo punto, dove sono i dati della caratterizzazione e soprattutto in che termini l’ex Mattatoio comunale della città di Caserta, confinante con le aree della “ex Ecologica meridionale”, del “sito di trasferenza” e della “discarica Commissario di Governo” risulti non contaminato. L’area di Lo Uttaro è amministrativamente appartenente a Caserta. E’ un dato oggettivo però che, per determinate contingenze ambientali e territoriali oltre che di venti prevalenti e di falda acquifera, il prezzo più alto in termini di insalubrità ambientale e di tutela della salute sia pagato dalle popolazioni di San Marco Evangelista e San Nicola La Strada. E’ fondamentale che queste Amministrazioni dimostrino attenzione sul tema, mettendo in campo tutta la sinergia possibile al fine di evitare l’ennesimo errore in un’area già eccessivamente segnata, al fine di programmare scelte che vadano nella direzione della riqualificazione territoriale ed urbana. Come già ho avuto modo di dire più volte nei mesi scorsi, anche pubblicamente, credo sia fondamentale su scala comunale avviare, come già fatto in altre realtà nazionali ed internazionali, l’istituzione di un’ Anagrafe, un Osservatorio, un Registro adibito alla raccolta, l’archiviazione, l’analisi e l’interpretazione dei dati sulle persone affette da patologie riconducibili alle tematiche ambientali, per fasce d’età, patologie e zone territoriali di maggiore influenza. Si tratta di un progetto ambizioso che necessita della collaborazione di tutti gli stakeholder, di tutte le figure operanti nella sanità e di tutte le associazioni cittadine sensibili al tema. Solo in questo modo si possono fornire strumenti scientifici validi ed oggettivi di tutela della salute e monitoraggio ambientale”.