San Potito Sannitico- Un referendum per far esprimere i cittadini su alcuni progetti importanti per il futuro della comunità come la localizzazione del nuovo plesso scolastica. E’ l’iniziativa del gruppo di minoranza “Tradizione e innovazione” con una lettera aperta distribuita tra la popolazione.Nel documento  emerge la proposta di interpellare la cittadinanza  che, al contempo, viene informata sul contenuto di tre sedute consiliari con un volantinaggio casa per casa, strada per strada. Ecco il documento:

 

”Cari concittadini,

 

dopo un’ attenta riflessione resasi necessaria a seguito  degli ultimi deliberati di Consiglio Comunale, che mortificano oltremodo i cittadini di San Potito, con scelte a dir poco superficiali, mortificanti per il presente e che non guardano al domani, ci siamo sentiti in dovere di  informare  tutti Voi di quanto segue: Con delibera di Consiglio Comunale n° 16 del 30/07/2014 il Gruppo Consiliare per “Il Bene Comune” voleva alienare beni demaniali provvedendo alla sdemanializzazione degli stessi e più precisamente di molti ettari in località Arito Grande (che avrebbe permesso come previsto del PTP vigente diversi insediamenti abitativi), alcune particelle della località Zompi e altre particelle ove ricade la famosa Grotta del Toro, località, tanto cara ai potitesi. Nonché la vecchia Scuola Pozzo e alcune particelle ubicate lungo la Via Sala.Tale deliberazione che semplicisticamente veniva collegata al Bilancio di previsione 2015, avrebbe permesso in qualsiasi momento la vendita dei beni di cui sopra a prezzi irrisori; pensate che il tutto avrebbe permesso all’Ente di introitare soli € 60.000. Grazie al nostro intervento si è scongiurata tale scelleratezza con la cancellazione dal “Piano delle alienazioni e valorizzazione dei beni di proprietà Comunale” di tutte le particelle montane; per quanto riguarda la scuola Pozzo si è resa necessaria invece un’ulteriore seduta di Consiglio Comunale per stralciarla dal Piano stesso.

Questo dimostra la superficialità del loro agire rendendo peraltro artefatto il Bilancio previsionale 2015 con ata l’inserimento in via preliminare di valori fittizi per apportare degli aggiustamenti ad un Bilancio comunale che probabilmente inizia a scricchiolare.

–          Con delibera di Consiglio Comunale n° 04 del 28/04/2014 il Sindaco, proponeva il cambio di destinazione d’uso delle particelle site in località Beneficio per la realizzazione di un nuovo plesso scolastico per un importo di Euro 3.400.000,00.

Il tutto senza tenere conto che tali particelle già erano state oggetto di un cambio di destinazione d’uso conclusosi solo parzialmente con un procedimento in sanatoria per la realizzazione delle “cupole”, le quali dovevano essere parte integrante del progetto di internazionalizzazione denominato “Neagorà sette Piazze”.

Tale iniziativa racchiude in sé la superficialità più spinta che questa Amministrazione potesse mai mettere in campo, visto che il canale di finanziamento di riferimento, accordato (a seguito del sisma verificatosi nel dicembre 2013), includeva gli interventi per la messa in sicurezza del territorio con priorità per le scuole esistenti, gli edifici di pubblico interesse nonché la mitigazione del dissesto idrogeologico, per un ammontare di complessivi Euro 4.000.000,00.

Già nella seduta di riferimento abbiamo fatto notare come la programmazione di spesa dei fondi a noi destinati era ed è completamente baldanzosa visto che con una più attenta ed oculata ricognizione degli immobili comunali si sarebbe potuto provvedere, secondo il nostro modo di programmare, a realizzare:

–           la messa in sicurezza e ri-funzionalizzazione del plesso scolastico esistente (già in regola con la normativa anti-sismica nonché beneficiario di svariate centinaia di migliaia di euro per la sostituzione degli infissi ed ulteriori interventi di efficientamento energetico, la realizzazione della scala antincendio e il completamento della palestra esterna);

–          la messa in sicurezza  della casa comunale (non solo opere di abbellimento);

–          il completamento della ex proprietà Di lello sita in Via Chiesa Madre;

–          il completamento del fabbricato scuola Pozzo e degli altri beni di proprietà dell’Ente.

Nonostante la programmazione degli interventi sopra citati si sarebbe potuto anche, poi, investire in modo sostanziale sulla messa in sicurezza del territorio intesa come sistemazione idrogeologica, attraverso interventi mirati alla mitigazione della portata delle acque, inerenti ad eventi calamitosi che negli ultimi anni hanno già dato prova della loro forza e della nostra vulnerabilità. Basti ricordare gli allagamenti avuti in zona Quercete, il torrente che si forma in Via Campo fino a tutta Via Sala nonché le problematiche registrate svariate volte dai residenti in località Torellone.Tutto questo non sembra interessare l’Amministrazione Imperadore che sta procedendo dritta per la propria strada a colpi di maggioranza che si sintetizzano in semplici alzate di mano senza intavolare alcuna discussione su una programmazione così importante per il nostro territorio che esige un coinvolgimento più ampio non solo del Gruppo consiliare “Tradizione & Innovazione” ma soprattutto dei cittadini Potitesi che possono dare un lauto contributo ad una programmazione che risulta sterile e poco pertinente alle reali esigenze del nostro territorio. Non contenti della delibera da loro approvata il 28/04/2014 il Sindaco formulava successivamente un’ulteriore proposta, rivedendo integralmente il progetto iniziale.Il giorno precedente alla seduta di Consiglio del 08/08/2014, lo Stesso, si accorgeva che tutta la procedura indetta fino a quel momento era errata e in palese violazione delle norme vigenti in materia; con un semplice emendamento cambiava la procedura e il corpo del deliberato proposto, senza previa consultazione dei Consiglieri Comunali.Questo è il modus operandi riscontrato e riscontrabile durante l’intero periodo amministrativo che ha portato a programmare un’ OPERA di tali proporzioni che definirla inutile è dir poco perché oltre al danno arrecherà la beffa, quantificando quelle che saranno le ulteriori spese di cui si dovrà far carico il Comune.In virtù di quanto esposto sull’ ultimo punto, lasciamo a tutti i cittadini di San Potito Sannitico che hanno a cuore le sorti del paese, di trarre le dovute considerazioni avendo modo di palesare il proprio pensiero attraverso il Referendum, cui il nostro Gruppo intende ricorrere, quale momento più alto di democrazia partecipata”.

Il Gruppo “Tradizione & Innovazione”.

 

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