Dopo il mormorio iniziale e il sottovoce dei primi momenti la questione “parentopoli” è divampata come un incendio, soprattutto sui social dove parecchi animi si sono infiammati. Frecciate trasversali e accuse di ogni genere riempiono le pagine. Tra le più gravi mosse all’amministrazione è questa che riportiamo pari pari dal manifesto cofirmato da tutti i gruppi consiliari di minoranza del Consiglio Comunale di Santa Maria a Vico “La nomina a prestare servizio civile, retribuito, della moglie del capogruppo di ‘Città Domani’ risarcito, evidentemente, di una mancata nomina assessoriale”, affermazione che accende dei dubbi critici in chi legge. La replica del sindaco non convince, continua a parlare di legalità e trasparenza sulla questione legata alla partecipazione al bando del servizio civile della moglie del capogruppo di Città Domani, nel manifesto non si fa riferimento a nessuna forma di illegalità o illecito, ma si legge “ ci sembra politicamente inopportuno e offensivo nei confronti di tanti giovani che con tale incarico, avrebbero potuto portare un sollievo economico alle rispettive famiglie e che, dopo tante promesse elettorali, in fondo ci contavano”. Nella replica Pirozzi afferma “Altrettanto non si condivide la linea di nascondere la presenza legittima di parenti di consiglieri di opposizione per attaccare quella di parenti di consiglieri di maggioranza, ne deduciamo disparità di vedute e carenza di obiettività”. Forse non hanno evidenziato perché non sono così prossimi, ma d’altra parte le graduatorie sono pubbliche e non comprendiamo tutta questa riservatezza sui nomi. La giovane giunta di Pirozzi sembra avere i primi cedimenti. Tralasciamo gli altri argomenti, perché della “patata nera” e del dolce con la “corona aragonese” se ne è parlato già tanto, ci soffermiamo invece sul problema attuale, l’equilibrio della maggioranza. I proclami di coesione e di compattezza servono poco quando un’amministrazione si sfalda in gruppi più o meno ufficiali, il sindaco dovrà fare i conti con il malcontento, nemmeno tanto celato di alcuni dei suoi consiglieri. Per rimanere in tema, dopo la “patata nera” è arrivata la “patata bollente”.

Antonio De Luca

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