Non passa giorno durante il quale chi amministra riesce nella non facile impresa di affossare sempre di più la nostra Sant’Arpino. È di questa settimana l’annuncio dello stato di agitazione dei lavoratori della Multiservizi che ormai da mesi non percepiscono più lo stipendio. È questo l’ennesimo frutto avvelenato di un sistema come quello architettato e messo in piedi dal Di Santo e dai suoi compari capace solo di svuotare e indebitare le casse comunali portando al fallimento prima la Multiservizi e poi tutto il Comune.

Operai ed impiegati in mezzo ad una strada fornitori sul piede di guerra in attesa di pagamenti che non arrivano mai, il tutto condito da un clima sociale, politico e amministrativo viziato da anni di degenerazione etica che ha infettato l’organizzazione e la cultura amministrativa dell’ente. E dinanzi a questo sfacelo della finanza comunale questi dilettanti alla sbaraglio non sanno fare altro che ricorrere spregiudicatamente e senza ritegno alla leva finanziaria e patrimoniale tassando a più non posso tutti noi. Si svuotano le tasche dei santarpinesi onesti, non per tentare di ripianare il debito, ma per continuare ad utilizzare in maniera disinvolta quei pochi euro che restano in cassa.

L’organizzazione Comunale ha perso ogni raziocinio, ormai l’ente è fuori controllo e Di Santo e soci assomigliano sempre di più all’orchestra che continua a suonare mentre il Titanic affonda. Del resto sarebbe assurdo aspettarsi delle soluzioni da questi personaggi che l’hanno creata questa situazione, che altro non è che la somma di errori di programmazione economica e finanziaria. Siamo nelle mani di una cricca di incompetenti e nullafacenti, capeggiati da due maestri nel ramo quali Di Santo ed il fido scudiero Turiddu Brasiello. Con questa specie di duo comico involontario è totalmente degradata l’autorevolezza e l’autonomia della funzione al servizio del pubblico interesse, che ha lasciato il posto agli interessi di parte di soggetti estranei alla sfera pubblica, che hanno il solo merito di essere parenti, amici, amici degli amici e imprese amiche (come dimostra l’ormai leggendario caso dello studio Calabria-Nolè).

Questi signori hanno creato un clima generale di appiattimento della struttura comunale su un modus operandi da anni deviato dalle ordinarie dinamiche gestionali della pubblica amministrazione. Ma ormai siamo al punto di rottura, coinciso con il peggioramento della situazione debitoria del Comune, e della Multiservizi avvenuta in particolare con una vera e propria impennata del debito tra il 2008 e il 2013, in piena era sistema DISANTO. In questi anni ha imperato il malgoverno da parte di disoccupati cronici e la cattiveria per accontentare pochi e sfasciare tutto. Come poveri storpi accecati dalla vostra avidità non vi siete accorti di una crisi planetaria che ha fatto sentire e fa sentire i suoi effetti anche a Sant’Arpino. Purtroppo anche nel nostro paese ci sono famiglie intere che devono lottare per sopravvivere , e voi vi permettete di indebitare le casse comunale? Quale sarà il nostro ed il vostro futuro? Quale sarà il futuro dei nostri e dei vostri figli? Ma il mio è fiato sprecato.

Queste domande non troveranno mai risposta da parte vostra. Del resto il cervello ve lo siete pappato nelle vostre belle cene, dove discutete solo dei fattacci vostri, a discapito di tutta la comunità e dei cittadini che pagano le tasse!!! Grazie a Dio le teste dei santarpinesi, però, sono belle e funzionanti e sanno molto bene chi sono i colpevoli di questa tragedia economica e sociale che sta trasformando Sant’Arpino in un paese del Terzo Mondo!!! Ma il sottoscritto e tutti i santarpinesi perbene non vi daranno tregua fin quando non riusciremo a liberare Sant’Arpino dalle grinfie della vostra banda di nullafacenti, incompetenti e disoccupati cronici avidi solamente di potere e di danaro!!!

 

Francesco Capone

(Consigliere comunale Sant’Arpino Libera@Democratica)

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