In relazione ai recenti articoli di certa stampa politicizzata ed “ispirata” e a me avversa che continuano l’opera di sciacallaggio mediatico già intrapresa ai miei danni, tengo a sottolineare che essi compiono l’ennesima fuga in avanti, preannunciando l’esito sfavorevole di un ricorso ancora non valutato nelle competenti sedi giudiziarie, tentando di condizionare l’opinione pubblica, finendo così per disinformarla con notizie false o distorte. Sarebbe bene che la Magistratura, nella quale continuo a riporre totale fiducia e incondizionato rispetto, possa decidere in un clima sereno e non già turbato dal canto delle sirene giustizialiste che, nell’ignoranza più totale dei fatti e delle norme, offende il più comune senso di civiltà giuridica. Quelle stesse sirene, che forse più correttamente sarebbe il caso di definire avvoltoi, offuscati dall’insano e morboso desiderio della mia morte politica per poter su di essa costruire la loro sopravvivenza, affermano che la mia decadenza di sindaco sia automaticamente collegata con l’imminente passaggio in giudicato della sentenza di patteggiamento emessa per un tentativo di induzione indebita (e non di concussione come pervicacemente vuole essere rappresentato). Ebbene, purtroppo per loro, non è così. Infatti, secondo il parere di illustri da me consultati sotto il profilo amministrativo, le condizioni di decadenza e di incandidabilitá previste dalla cosiddetta legge Severino non ricorrono assolutamente nel caso che mi riguarda, sia per il titolo di reato che per la sua qualificazione, neanche laddove fosse pronunciata l’irrevocabilità della sentenza. Anticipo queste considerazioni anche in favore dei miei concittadini che hanno diritto ad essere correttamente informati e non disorientati ma qui mi fermo perché, per dipanare le questioni di merito e di diritto che rilevano nella mia vicenda, mi sembra più corretto attendere le valutazioni giurisdizionali ed amministrative che dovranno essere espresse nelle sedi competenti.

Eugenio Di Santo

(Sindaco di Sant’Arpino)

NOTA DEL DIRETTORE RESPONSABILE

Abbiamo ospitato volentieri l’intervento del sindaco di Sant’Arpino, ma non possiamo esimerci da qualche breve considerazione. Eugenio Di Santo fa riferimento a “recenti articoli di certa stampa politicizzata ed “ispirata” e a me avversa che continuano l’opera di sciacallaggio mediatico già intrapresa ai miei danni”. Bene. Il primo cittadino è ovviamente libero di criticare chi fa informazione e di esprimere le sue opinioni anche con toni aspri. Ma non può consentirsi anche il lusso di dire bugie. Nel suo comunicato stampa contesta il contenuto di un articolo pubblicato il 25 gennaio da Campania Notizie (clicca qui per leggerlo), senza però andare nel merito dei fatti riportati e senza replicare alle considerazioni che in esso sono formulate. Nell’offrire, come detto, volentieri e doverosamente ospitalità al sindaco, pubblicando integralmente il suo intervento, non vogliamo cogliere l’occasione per ribadire le nostre critiche nei suoi confronti. Ci limitiamo a controbattere che siamo tutto fuorché giustizialisti (e chi ci segue lo sa bene), ma non siamo disposti, nel nome di un garantismo tout court, a sorvolare su fatti gravissimi che riguardano coloro i quali rappresentano le istituzioni, come nel caso di Di Santo. Detto questo, lasciamo ai nostri lettori e telespettatori il giudizio sul comportamento del sindaco di Sant’Arpino, che ha patteggiato un anno e sei mesi, con pena sospesa, per tentata induzione alla concussione ai danni del titolare della ditta che gestiva il servizio di refezione scolastica. Lo facciamo riproponendo la video-intervista a Francesco Mottola, titolare della “Marty Srl”, società che si era aggiudicata l’appalto per la mensa dell’Istituto scolastico comprensivo, e il video con la registrazione audio diffuso dai carabinieri dopo l’arresto di Di Santo. Buona visione e buon ascolto.

Mario De Michele


LA VIDEO-INTERVISTA A FRANCESCO MOTTOLA

 

IL VIDEO CON LE INTERCETTAZIONI DEI CARABINIERI

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