Quello che ci vuole, è solo un po’ di buona volontà! Questo è il secondo anno che Settembre al Borgo rischia di saltare, e devo confessare che il ruolo di brigante o di grillo parlante non mi diverte nemmeno più. Nonostante i continui appelli affinché la kermesse casertana avesse un suo percorso sereno e condiviso dalle istituzioni, percorso che naturalmente sarebbe confluito in una fondazione, che ne avrebbe garantito la giusta affermazione nel panorama culturale nazionale, custodendone contestualmente la storia quarantennale, ma purtroppo tutto ciò non è stato, considerato che non ci sono stati segnali tangibili in tal senso da parte del mondo delle istituzioni e delle associazioni di categoria. Lo sforzo da parte dell’ ente Provincia nel voler dare continuità alla manifestazione attraverso l’istituzione di un bando di concorso per direttore artistico, pur se lodevole, non sembra aver prodotto risultati degni di nota. Rimangono le promesse dell’assessore regionale Sommese, che più volte ha rassicurato i casertani manifestando la volontà di recuperare dei fondi dedicati, ma intanto il tempo passa e vengono meno i presupposti per i quali si svolgono questo tipo di manifestazioni, dalle quali ci si aspetta una ricaduta in termini culturali, turistici e commerciali, ma che comunque necessitano di opportuni tempi per la programmazione e la promozione per garantirne la completa riuscita. Nel marasma generale l’unico ente che è realmente preposto all’organizzazione del festival è il Comune di Caserta, che è purtroppo ancora impegnato a godere del “successo” della Sagra delle Pallottole e non si preoccupa assolutamente di interagire con gli altri enti o con i portatori di interesse. Si accontenta, invece, del ruolo che si è ritagliato, quello di sparring partner, appagato da quelle “contaminazioni” che sanno poco di culturale e molto di più propaganda. Eppure basterebbe anche solo proporsi, del resto la location è di proprietà del Comune di Caserta, i servizi collaterali sono messi comunque a disposizione dallo stesso ente, perciò mi chiedo cosa manca? Forse manca l’amore verso quello che è un pezzo di storia casertana? O forse Casertavecchia non è San Leucio? Sicuramente quello che manca è quel pizzico di buona volontà!

 

 

Edgardo Ursomando

Consigliere comunale Caserta

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