MONDRAGONE – Il Sindaco di Mondragone Giovanni Schiappa, nella giornata odierna, ha protocollato le proprie dimissioni da primo cittadino della Città litoranea, affidando ad una serena riflessione l’analisi del momento politico-amministrativo. “Ritengo che sia arrivato il momento di raccontare la verità su quanto sta accadendo a Mondragone. Le vecchie logiche delle manovre di palazzo non possono e non devono prevaricare sul bene della nostra Città.

In molti parlano di bene comune ma, nei fatti, scelgono di perseguire altri fini intorbidendo le acque e non lavorando per Mondragone. Nel corso di questo primo anno di sindacatura, l’amministrazione da me guidata ha attraversato dei momenti in cui si è trovata di fronte a difficoltà spaventose, impossibili da prevedere. Ciò nonostante abbiamo lottato contro tutto è tutti sforzandoci, in primis, di moralizzare l’attività del Comune e cercando di realizzare i punti del nostro programma amministrativo, ma abbiamo dovuto fare i conti con un accanimento ambiguo e a tratti feroce, non solo dei consiglieri d’opposizione ma anche e soprattutto di alcuni consiglieri di maggioranza che, invece di collaborare, proporre ed amministrare, hanno assunto il ruolo di accaniti detrattori, sempre pronti a distruggere tutto ciò che con sforzi non indifferenti veniva costruito. Queste persone, miseri servitori di vecchi politici arrabbiati e desiderosi di riacquistare visibilità e credibilità, hanno trascurato completamente il mandato loro affidato dal popolo, pensando soltanto a distruggere, non collaborando e né tantomeno facendo una pur minima proposta costruttiva. Abbiamo dovuto sopportare attacchi gravissimi e gratuiti su internet e sulla carta stampata che hanno messo in discussione la nostra rettitudine e la nostra moralità pubblica o, negli ultimi tempi, veri e propri incitamenti alla sfiducia, o critiche mosse da pseudopolitici che non soltanto non sono presenti in Consiglio comunale, ma che non lo sarebbero neanche se candidati, i quali in virtù di amicizie compiacenti riescono a dare sfogo ad ingiustificabili aggressioni su pagine di cronaca locale. Polemiche di ogni genere, sorte con indicibile ferocia, innescate perché determinate iniziative andavano a cozzare contro gli interessi di qualche proprietario di attività commerciale che si metteva in mostra con varie etichette ed appellativi, a seconda dei casi, a seconda delle esigenze, a seconda degli interessi. Si è cercato di infangare il nostro nome con volantini anonimi (i cui autori, a dire il vero, sono noti da tempo in Città per atti di vigliaccheria e di sciacallaggio), affidandone talvolta la distribuzione ai propri figli e nipoti, in cui ci si accusava di tutto. Ultimamente, poi, si è caduto nel ridicolo quando addirittura sono state proposte azioni che già l’Amministrazione aveva iniziato a realizzare. Ma la cosa più grave è il risentimento di chi nel PdL ha scaricato su di noi la frustrazione di non essere stato candidato alle scorse elezioni politiche, facendo finta di non sapere che il suo destino era stato deciso a Roma per vicende evidentemente note all’interessato più che ai mondragonesi. A ciò si aggiunga l’atteggiamento di una consigliera regionale che, invece di servire la Città che l’ha onorata e per essa l’Amministrazione comunale mediante concretezza ed attivismo, ha cercato sempre e soltanto il modo di dimostrare la sua dipendenza totale dall’ex onorevole e mai l’appartenenza alla sua terra ed al suo partito, quel PdL che le ha consentito di sedere tra i banchi di Palazzo Santa Lucia a Napoli. Riteniamo, quindi, che sia matura la scelta di assumere decisioni importanti, affinché chiarezza sia realizzata nei fatti senza ricorrere a scorciatoie o manovre politiche di dubbio valore che riescano a garantire galleggiamenti senza prospettive in un momento in cui la politica e’ chiamata ad un maggior senso di responsabilità. Per questo, di fronte ad un atteggiamento irresponsabile ed irrazionale, al limite dell’indecenza, anziché rimanere ostaggio di ipocriti che, senza rispetto per il bene comune e senza alcuna qualità morale, non hanno voluto individuare i limiti oltre i quali non bisogna spingersi per salvaguardare i propri interessi o quelli dei loro padroni, ritengo sia opportuno rassegnare le mie dimissioni dalla carica di sindaco. La nostra azione, però, non può e non deve esaurirsi oggi, perché riteniamo che Mondragone e le speranze della sua gente meritino di essere servite con l’umiltà e con il grande senso di responsabilità che ci ha sempre contraddistinto e per il quale siamo riconosciuti. Infatti il prossimo venerdì 17 maggio non farò mancare la mia presenza alla firma del protocollo di intesa per la realizzazione del grande progetto “la bandiera blu del litorale domitio” fortemente voluto dall’amico Governatore Stefano Caldoro. I problemi della nostra Città restano sempre gli stessi e, per tentare di risolverli, per cercare di amministrare, é necessario cominciare a guardare la qualità e la credibilità non soltanto dei programmi elettorali ma soprattutto di chi deve ed effettivamente vuole realizzarli. Quando abbandonai la Sala del Consiglio comunale, dopo pochi mesi dall’insediamento, non era il Sindaco a lasciare l’aula, ma un cittadino di Mondragone deluso e ferito da logiche che sono lontane, o meglio lontanissime dal nostro modo di intendere la politica come servizio, valore che mi ha portato a chiedere pubblicamente scusa. Il nostro faro guida è il bene di Mondragone e a questo obiettivo non anteponiamo nulla, per nessun motivo”.

 

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