Terremoto politico ai vertici dell’organizzazione giovanile del Pd in provincia di Caserta. Nel giro di 24 ore sia il segretario provinciale Pasquale Stellato che il presidente Pasquale Fiorenzano hanno annunciato l’intenzione di dimettersi dal proprio incarico. Entrambi hanno motivato la decisione sulla propria bacheca Facebook. La scelta di entrambi arriva dopo il documento del segretario regionale Antonella Pepe che, imbeccata dalla fazione opposta, ha annunciato il commissariamento del tesseramento dei Gd casertani ma soprattutto aveva rischiato di vanificare il lavoro svolto dalla stragrande maggioranza dei Giovani Democratici per le elezioni universitarie della Sun. Il voto all’università, che ha portato all’elezione al Senato Accademico di Mario Guarnieri, ha dimostrato che la strategia del gruppo casertano è stata vincente. Adesso si apre un periodo di riflessione per entrambi.
Ecco il post di Fiorenzano, il quale ha annunciato una riflessione con quanti lo stanno sostenendo e quindi lasciato uno spiraglio.
11 anni sono passati. In questi 11 anni ho spesso corso il rischio di perdere fiducia, coraggio e voglia, ho spesso corso il rischio di dire che non ne valesse più la pena e che tutto facesse schifo.
Il rischio più grande che ho corso è quello di divenire una persona insensibile, le delusioni più grandi spesso in politica le hai dalle persone che reputi le migliori nella tua vita. E sono ferite che puoi ricucire ma della cui cicatrice non ti libererai mai.
Ho trascorso gli ultimi 3 anni della mia esperienza politica a battagliare su tutti i fronti, senza mai avere per qualcuno la “decenza” per me la Paura di dire cosa pensavo. Le vittorie sono state tante ma sono state tante anche le delusioni prima umane e poi politiche.
Ho ascoltato in questi due mesi in cui ho chinato il capo e lavorato ad una svolta di cambiamento, ad una possibilità concreta dopo 20 anni di scardinare un sistema precostituito ogni forma di cattiveria.
Ho ascoltato che era il leccaculo di tizio, ho ascoltato che ero il bamboccio di caio, che non ero padrone delle mie scelte perchè mi venivano imposte.
Ho ascoltato giudizi dalle persone che avrebbero dovuto essere al mio fianco a priori , e spesso inutile negarlo ho pensato di gettare la spugna.
Ho pensato che fosse giusto abbandonare questo percorso fatto di cattiverie e colpi bassi, tornavo a casa deluso alla sera poi però pensavo a quante persone avrei deluso arrendendomi.
Ci riflettevo da giorni e chi è a me più vicino conosce il sentimento che porto dentro per quello che faccio, Conosce le mie urla, il mio sclero come il mio pianto ma penso che oggi a me spetti una scelta di coraggio.
Terminate le funzioni organizzative necessarie rassegnerò le mie dimissioni da Presidente Provinciale dei Gd.
Penso che il mio percorso in questi 3 anni abbia esaurito gli obiettivi prefissi,che sono stati pienamente raggiunti, ma soprattutto credo che per la democrazia e la meritocrazia del quale sono da sempre convinto sostenitore credo che quello che sarà il mio percorso politico personale dovrà essere il gruppo che mi ha affiancato fino ad oggi e quello con cui si potrà scrivere un domani a sceglierlo.
Grazie di cuore a tutti per questa esperienza bellissima.
Ecco il post di Stellato
Mi dimetterò da segretario provinciale dei Giovani Democratici di Caserta appena terminata la fase del tesseramento, di cui ho, politicamente, responsabilità. Ma ora sento la necessità di parlare. Lo rifarò, in maniera di sicuro più dettagliata, nella prossima direzione provinciale dei Gd che, a brevissimo, convocherò (sperando che chi ha disertato le ultime 5-6 riunioni ufficiali e non, e poi ha criticato, parteciperà solerte).
Sono stato eletto il 7 marzo 2012 segretario provinciale dei Gd di Caserta, ed è stata l’esperienza più emozionante e formativa, dal punto di vista umano e politico, che potessi fare.
Anticipo solo questo. Quel giorno dissi, più perché credevo in ciò che dicevo, che perché credessi nella possibilità concreta di realizzarlo: “dobbiamo sentire forte la necessità di crescere, con umiltà ed impegno profondo, come organizzazione giovanile, nei confronti delle tre entità con le quali la stessa si andrà quotidianamente a confrontare: università, partito e scuola.” Era un anno difficilissimo per noi: nelle università imperava, in modo totalizzante, il centro-destra; nel partito eravamo visti come insetti fastidiosi: per fare una riunione in federazione dovevamo chiedere il permesso una settimana prima, via mail, al capo dell’organizzazione; nelle scuole pensare di portare una rappresentanza di centro-sinistra era praticamente un miraggio.
Dopo due anni e mezzo, abbiamo eletto un Senatore Accademico all’università, con 1800 voti di preferenza. Immaginarlo soltanto due anni fa, ci avrebbero dato dei visionari. Nella scuola, il maggiore esponente della rappresentanza istituzionale studentesca, il presiedente della Consulta provinciale degli studenti di Caserta, è un bravo e capacissimo iscritto e militante dei giovani democratici. Io ho l’onore di essere vice-segretario provinciale del partito democratico, grazie a quella meravigliosa energia che sono i giovani democratici della federazione di Caserta. Ma soprattutto siamo uno straordinario collettivo, in grado di essere protagonista e, già oggi, classe dirigente in questo difficile e bellissimo territorio.
Non voglio nessun grazie, non mi interessa.
È onesto ricordare soltanto che chi oggi manda supervisori, Montalbani vari e controllori qui a Caserta, è colei che quando è stata eletta segretaria regionale dei Gd, governava un’ organizzazione giovanile radicata in tutte le province della Campania, un’organizzazione giovanile forte, entusiasta, capace di condurre battaglie politiche, di territorio. Dopo due anni e mezzo resto l’unico segretario provinciale eletto, rimasto in carica. I Gd sono senza strutturazione a Napoli, Salerno e Avellino.
Senza polemica, è solo l’estrema sintesi dei Gd Campani.
Ed ora commissariatemi pure!
Ps puoi anche decidere di essere alternativa pura e nuda, di provare a creare sempre e comunque qualcosa di diverso. Ma devi avere il coraggio, la capacità, la forza di incarnare davvero il cambiamento. Cambi se ti misuri con ciò che realmente esiste, se offri una proposta che ha la capacità di essere percepita, cambi e vinci se hai la sostanza di sporcarti le mani. Tanto è solo un po’ di terra. Sotto, sono le più pulite che ci sono. Questo è quello che abbiamo provato, con successo, a fare in questi anni.
Diversamente l’essere alternativi diventa un concetto vuoto, il nulla mischiato al niente.