Il gruppo consiliare Progetto Civico Teverola Città, facendo seguito alle dichiarazioni dell’assessore ai lavori pubblici di Teverola, Barbara Cesaro, apparse pochi giorni fa sulla carta stampata, ritiene opportuno fare delle precisazioni. “L’assessore Cesaro – si legge in una nota – è intervenuta su argomenti in merito ai quali non appare documentata. In primis, nessuna autorità ha emesso sentenze o provvedimenti definitivi relativi alla questione “lottizzazioni”, per cui sono in corso accertamenti che chiariranno le posizioni di ognuno, compresi i compagni di gruppo dell’assessore stesso che, all’epoca dei fatti, amministravano ricoprendo posizioni di rilievo e di responsabilità. L’assessore Cesaro, poi, critica il modo di costruire a Teverola, affermando che “in passato si sia agito senza la centralità del bene comune e oggi c’è bisogno di lavorare per ripristinare la normalità”. E’ doveroso aggiungere che ella stessa si è avvalsa di quel modo di costruire, sottoscrivendo progetti in qualità di architetto, anche con riguardo a un terreno di proprietà del marito. Ancora, nell’articolo fa riferimento agli abusi effettuati nella villetta di Via Campanello affermando che “sono state realizzate opere abusive in uno spazio pubblico, prevedendo adesso l’abbattimento delle strutture illegittime”. Anche in questo caso, trascura un particolare: proprio durante la precedente amministrazione Lusini, il dirigente dell’ufficio tecnico disponeva l’abbattimento delle opere abusive effettuate all’interno della villetta di Via Campanello, con la conseguente revoca della concessione a colui che aveva posto in essere gli abusi. Per di più, l’autore degli illeciti risulta essere proprio il papà di un attuale consigliere comunale appartenente allo stesso gruppo della Cesaro. Sarà il caso che l’assessore ai lavori pubblici, anziché parlare in modo fazioso, dedichi un po’ più di tempo e attenzione a questioni prettamente di sua competenza. Non a caso è stata convocata dal presidente Pasquale de Floris la Commissione Controllo e Garanzia che si è tenuta il 12/02/2016, da cui sono emersi particolari a dir poco preoccupanti. Con riguardo al primo punto all’ordine del giorno, questione “riqualificazione cortile casa comunale”, l’assessore ai lavori pubblici Cesaro si è preoccupata solo di affidare la realizzazione dei lavori con procedure d’urgenza, senza che sia mai stato redatto un progetto con relativi allegati, così come prescrive la legge, e senza peraltro rispettare il vincolo storico. Sulla questione “pubblica illuminazione”, si precisa che l’ente aveva proceduto alla rescissione del contratto di appalto con l’impresa affidataria, per gravi e comprovate inadempienze contrattuali. Nonostante ciò, gli attuali amministratori hanno provveduto ad annullare detta rescissione, in barba ai procedimenti giudiziari ancora in corso, sostituendosi ai magistrati circa la valutazione degli illeciti commessi dalla ditta stessa. Risponderanno di questa condotta dinanzi alle competenti autorità. Quanto infine alla “riqualificazione di Via Roma e Via Garibaldi”, si è appurato che dal 1 Giugno 2015, ovvero dal giorno dell’insediamento dell’attuale amministrazione, non è stato posto in essere alcun atto volto a favorire l’aggiudicazione definitiva della gara presso la Stazione Unica Appaltante. La conseguenza di tale inerzia è che oggi la città di Teverola, a differenza di altri comuni, ha definitivamente perso la possibilità di utilizzare i fondi “FERS” (più di tre milioni di euro) per la riqualificazione di Via Roma e Via Garibaldi. A questo punto mi permetto di consigliare all’assessore Cesaro, per il futuro, di non limitarsi a critiche faziose e campate in aria, bensì di compiere atti formali in grado di dimostrare che le sue non sono solo chiacchiere”.