Era prevedibile. Quasi scontato. Due “prime donne” non potranno mai andare d’accordo. Avviene in tutti i settori. Sul lavoro. Nel mondo culturale e artistico. Sui campi di calcio. E in politica. Come dimostrano i continui dispettucci che reciprocamente si fanno Pina Picierno e Rosaria Capacchione. Le due parlamentari Pd hanno ingaggiato un duello a distanza sulla nascita ad Aversa del Tribunale Napoli Nord.

La Picierno è a favore. La Capacchione contraria. E non passa giorno che le due non si punzecchino. Se la senatrice, come ha fatto ieri, invia agli organi di informazione una nota per rimarcare la sua “convinta contrarietà allo spezzettamento dei Tribunali, che porterebbe gravi danni alle indagini e alla lotta alla criminalità organizzata”. La deputata, a stretto giro di posta, risponde con una contronota per affermare l’opposto rispetto a quanto dichiarato dalla sua amica(?) di partito: “Dire no al secondo tribunale della provincia sarebbe una follia”.

Insomma, la corsa a chi è più “legalitaria” dell’altra rischia di coprire di ridicolo il Pd, che prima dell’avvento di Enzo Cappello ha già fatto ridire abbastanza. Su un tema così importante, come quello della riorganizzazione degli uffici giudiziari, un partito serio dovrebbe assumere una posizione chiara e univoca. Ma di serio nel Pd, a tutti i livelli, è rimasto ben poco. E non scandalizza più di tanto se da giorni le due parlamentari casertane si continuano a prendere a pesci in faccia. Il giorno prima la Capacchione dice pubblicamente che la Picierno non sa neanche cosa firma quando sottoscrive proposte di legge. Il giorno dopo la Picierno apostrofa la collega come “ignorante” rispetto all’argomento in discussione.

Insomma, ancora una volta, dobbiamo ricorrere a Flaiano per fotografare l’attuale situazione del Pd: “Poche idee, ma confuse”.

 

Mario De MIchele

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