Edgardo Ursomando non ufficializza la sua adesione all’Udc. Angelo Consoli ignora in modo pacchiano e scortese Massimo Golino seduto in prima fila. Il tutto davanti ad una platea di pochi intimi. Si è rivelata un boomerang la tappa casertana di Lorenzo Cesa. Il segretario nazionale dei centristi si è fermato nella città capoluogo, accompagnato dall’assessore Nicoletta Barbato, prima di recarsi a Maddaloni e Parete. Ma proprio a Caserta è andato tutto storto. La prima doccia gelata arriva da Ursomando. Dagli annunci della vigilia, in occasione della visita di Cesa, il consigliere comunale avrebbe dovuto ufficializzare il suo passaggio all’Udc. Ma lui se n’è stato buono ad ascoltare, senza intervenire e limitandosi a qualche timido applauso. Niente adesione ufficiale. Tutto rimandato a tempi migliori. Se ci saranno. Ursomando ha confermato il suo interesse verso il progetto della Costituente Popolare, ma non ha gradito la fuga in avanti di Consoli. Il passaggio del consigliere comunale all’Udc era stato dato per scontato. Invece Ursomando ha tirato il freno a mano perché si è sentito tirare per la giacca. E ha preferito temporeggiare. Tre le altre cose, vuole capire con chiarezza qual è la posizione dell’Udc rispetto alla maggioranza che sostiene il sindaco Pio Del Gaudio. Inoltre attende risposte concrete anche sul suo ruolo all’interno del partito. Come se non bastasse lo scivolone sulla mancata adesione di Ursomando, la giornata di Cesa nella città capoluogo è diventata nera quando Consoli ha salutato praticamente tutti (i pochi) presenti in sala, escluso uno: l’avvocato Massimo Golino. Una dimenticanza? Una gaffe? Una svista? Macché. Tutto puramente voluto. Anche un cieco avrebbe notato la presenza di Golino, seduto proprio accanto a Ursomando (che ha ricevuto i saluti), in prima fila a due passi dal tavolo dei relatori. E allora cosa è successo? Semplice. Il consigliere regionale e commissario provinciale dell’Udc di Caserta ha dato una palese spallata allo stimato avvocato di Marcianise, spingendolo fuori dal partito. Perché? Anche questo è facilmente intuibile. Golino, già candidato in pectore alle regionali e in campagna elettorale dallo scorso ottobre, è considerato da Consoli un rivale temibile per il suo notevole bagaglio di voti. Quindi potrebbe rendergli la vita difficile nella corsa per la riconferma nel parlamentino campano. E allora è meglio costringerlo a fare le valigie. Meglio metterlo alla porta. Così la strada non sarà troppo lastricata di ostacoli. Sfruttando il suo ruolo di commissario del partito, Consoli vuole cucirsi addosso la lista delle regionali, ma c’è il rischio reale che, dopo il voto, all’Udc casertana non resti altro da fare che stracciarsi le vesti per una possibile débâcle elettorale. E in quel caso perderebbero tutti.

Mario De Michele

LA VIDEO-INTERVISTA A LORENZO CESA E ANGELO CONSOLI

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