Non tutti intendono forzare in questa fase, ma la questione politica di un riassetto all’interno della maggioranza in Regione Campania appare in tutta evidenza.

A sferzare il governatore Caldoro su alcuni temi considerati “caldi” (compresi quelli di competenza in alcuni casi del proprio partito) e’ Giampiero Zinzi, coordinatore regionale dell’Udc. Gli assessori Udc stanno disertando la giunta regionale, che cosa dovrebbe fare Caldoro? “Caldoro dovrebbe prendere atto delle questioni poste dall’Udc sin dai tempi della chiusura dell’accordo elettorale per le elezioni regionali del 2010. Avevamo chiesto un riequilibrio dei poteri tra la Giunta e il Consiglio, in modo da coinvolgere attivamente nel governo della Regione tutte le componenti, soprattutto quegli organi eletti dal popolo. Inoltre, a Caldoro chiediamo un colpo di reni nell’affrontare e risolvere alcune emergenze del nostro territorio. Finora l’azione della Regione, sullo sviluppo, l’emergenza lavoro, i rifiuti, il rilancio del turismo, e’ stata debole. Temi cosi’ seri e delicati impongono risposte piu’ concrete, decise ed efficaci da chi e’ a capo della Regione Campania”. Intanto monta l’odio anticasta e il movimento contro la politica vecchia, faccia qualche proposta concreta in merito. “La politica deve trovare il coraggio di cambiare, prima che sia l”ondata’ che sta investendo il Paese a mutare lo scenario politico in maniera traumatica. Innanzitutto, vanno razionalizzate la spese della politica in modo netto, tagliando il numero di tutte le cariche elettive a livello nazionale e locale. Eliminare i privilegi di casta, abbassare il numero dei parlamentari, accorpare gli enti locali troppo piccoli, sono tutte proposte interessanti”.Basterebbero questi provvedimenti? “Per superare la casta si debba puntare sul principio della democrazia nei partiti. Ci deve essere spazio per i congressi, che vadano a premiare chi ha consenso e non chi e’ gradito esclusivamente ai maggiorenti. In questo modo, molti giovani avrebbero la possibilita’ di emergere, avanzando proposte nuove che sicuramente raccoglierebbero l’opinione favorevole di molti iscritti. Accanto a cio’, resta l’esigenza primaria di cambiare la legge elettorale, tornando necessariamente alla preferenza, che premia chi riesce a far valere la propria forza elettorale e il radicamento sul territorio”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui