Addio giornalismo. Goodbye politica. Auf Wiedersehen verità. Adieu pudore. Adiós dignità. La nostra giornata era iniziata pure piuttosto bene. Poi per nostra sfortuna ci siamo imbattuti in una video intervista (clicca sul link alla fine dell’articolo) rilasciata da Andrea Villano ad un non meglio identificato sitarello web locale denominato bancarellanews o forse atellanews. Di solito per igiene mentale non ascoltiamo le brillanti elucubrazioni del sindaco di Orta di Atella. Per farci quattro risate ci siamo intrattenuti nel tentativo di comprendere i suoi ragionamenti. Come sempre qualcosa, molto poco, abbiamo compreso, tanto altro è risultato di impossibile decodificazione. Quello che è apparso subito evidente, crediamo a tutto l’universo mondo, è la coerenza incrollabile del giornalista Francesco Paolo Legnante. Però gli dobbiamo muovere un appunto. Nell’articolo di presentazione della video intervista lui parla di una conversazione a 360°. In realtà proprio per preservare la sua incrollabile coerenza si è trattato del consueto servizio a 90°. Non è una novità. Rispetto agli amministratori (in primis di Sant’Arpino e Cesa) lui assume una posizione sempre rigorosamente ad angolo retto. Al limite prona. Non a caso il sindaco Villano gli dà con naturalezza del tu trattandolo come il garzone del barbiere, con tutto il rispetto per i garzoni e per i barbieri. Se poi sono quelli di Siviglia c’è solo da inchinarsi.
Ma la disposizione retta(le) di Legnante non fa notizia. Quello che ci ha lasciati basiti più del solito sono state le villanate sparate a raffica dal primo cittadino ortese. Riportarle tutte sarebbe un’impresa. Ercole suderebbe 77 camicie rispetto alle leggendarie sette. Limitiamoci a quelle particolarmente tragicomiche. La prima riguarda il Puc. “Sulla sospensione hanno deciso tutto i professori universitari. Faranno tutto loro anche sulla stesura del nuovo strumento urbanistico”. Una domanda: ma il Puc non dovrà essere approvato dal consiglio comunale? Ci risulta di sì. Seconda villanata: farmacia Sagripanti. “Hanno sbagliato i responsabili del Suap, peraltro profumatamente retribuiti”. Altra domanda che nasce spontanea: “Non è stato proprio Villano ad assegnare il settore Suap a suo cugino Raffaele Villano, per un periodo capo ad interim dell’Utc e anche responsabile delle Politiche del Territorio?
Terza villanata che riguarda però la commissione d’accesso per presunte infiltrazioni camorristiche. “Sicuramente ci sarà una proroga, ben venga, siamo sereni”. Azz! Abbiamo scoperto che il sindaco ha anche il potere di prorogare i commissari. L’ultima villanata merita una menzione speciale nel concorso internazionale “La stronzata dell’anno”. Il primo cittadino ortese lancia una proposta al prefetto. “Manderemo tutti gli atti amministrativi in Prefettura per avere il via libera prima di adottarli”. E allora, egregio Villano, a che cosa servono sindaco, giunta e consiglieri comunali? Se ha intenzione di autocommissariarsi non è più elegante dimettersi e dire avanti un altro?
Addio giornalismo. Goodbye politica. Auf Wiedersehen verità. Adieu pudore. Adiós dignità. E buonanotte ai suonatori. Pardon ai musicanti.
Mario De Michele