Base d’asta 1.524.857 euro. Mica spiccioli. Eppure il mega appalto per i lavori di rifacimento dell’ex Palestra del Fanciullo di Cesa si svolgerà con procedura negoziata senza bando. Non sarà una gara aperta, dunque. Lo ha deciso il responsabile dell’area Lavori pubblici Giacomo Petrarca (link in basso). Legittimo ma discutibile. Molto discutibile. È vero che la procedura negoziata prevede la consultazione di almeno 10 ditte, ma è altrettanto palese che con una gara aperta gli operatori economici sarebbero stati molti di più. In media, lo diciamo senza tema di smentita, per un appalto da un milione e mezzo di euro partecipano circa 80 ditte, in qualche caso anche cento. I benefici sono evidenti: c’è più concorrenza e quindi c’è la concreta possibilità che i lavori siano affidati ad aziende con un tasso qualitativo più alto e con maggiore esperienza nel campo edile. C’è inoltre la garanzia che con 80-100 ditte partecipanti la gara vada nel verso giusto nell’interesse di tutti, di quelli del comune e degli operatori economici. Insomma, mai come in questo caso, più offerte ci sono meglio è. Non la pensa così l’architetto Petrarca. Alla fine della fiera, tra un post Fb e l’altro di sostegno a tecnici esterni da 77mila euro a botta, vedremo chi avrà ragione. Di certo la partenza non è il massimo per un altro motivo, parimenti importante. L’espletamento della gara infatti è stato affidato all’Agenzia locale per lo sviluppo dell’Area Nolana in qualità di Centrale unica di committenza. Per brevità Cuc di Nola. E perché? Cosa c’entra Cesa, che ci risulta per ora ancora rientrante nei confini della provincia di Caserta, con lo sviluppo della zona nolana? Petrarca non si fa trovare impreparato. Del resto per essere “social” devi stare sempre sul pezzo. Come si legge nella determina, il comune, grazie a una decisione davvero lungimirante della prima giunta targata Enzo Guida, è socio dell’Asmel, stazione appaltante sospesa lo scorso 23 aprile dall’Anac e punita dall’Anticorruzione con una sanzione pecuniaria di 93mila euro. Addio Asmel. Ciononostante non si comprende la ragione (l’uomo è un “animale pensante”, direbbe Kant) per cui il comune di Cesa, in alternativa, non si sia affidato alla Stazione unica appaltante della Prefettura di Caserta. Elementare, Watson! Petrarca ha frequentato l’università, quindi ha “scartato” il prefetto e l’Ufficio territoriale del Governo. Ricordiamo agli ex studenti della Ragioneria che i complessivi due milioni di finanziamento per il recupero dell’ex Palestra del Fanciullo rientrano nel Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane e degradate. Roma-Caserta-Cesa. Poi curva a gomito per Nola. Attenzione, strada sdrucciolevole.