La definisce: “Un’allerta sociale di livello rosso”. Che va combattuta con “il contributo di tutti”, perché “la piaga della droga è una minaccia insidiosa che sta prendendo piede sul nostro territorio e che mina il nostro tessuto sociale, colpisce le famiglie e sta mettendo in serio pericolo la vita dei nostri ragazzi”. Serve dunque una mobilitazione generale, una marcia per la legalità fissata per il 30 settembre, in occasione dell’81esimo anniversario dell’eccidio dei Martiri Atellani. Con una lettera pubblicata su Fb, assieme ad alcune foto (in basso), Antonino Santillo si rivolge “con cuore aperto” a mamme e papa, giovani, educatori e concittadini. Il sindaco di Orta di Atella indirizza un accorato appello alla città dopo che il comune ha “attenzionato vari punti del territorio, anche grazie alle segnalazioni della popolazione”. Quello che è emerso è una situazione gravissima. In verità non nuova. “Ogni giorno – scrive Santillo – ci sono seminatori di morte che si organizzano per impossessarsi di angoli della nostra Orta: piazze, vicoli, circoli ricreativi di dubbia finalità, viavai sospetti in alcuni condomini; spazi che dovrebbero essere luoghi di vita e di socialità, si stanno trasformando in zone di degrado. Spesso, persino alla luce del giorno, assistiamo a scene di spaccio e consumo di droga, con i nostri adolescenti che si fermano in quei luoghi, attratti da una spirale pericolosa che potrebbe rovinarli per sempre”. Lo spaccio e l’uso di droga sta moltiplicando gli episodi di violenza e vandalismo. “Piazza Principessa di Belmonte, una delle nostre piazze più amate, – osserva la fascia tricolore – è spesso teatro di atti vandalici notturni. Fontane distrutte, segnali stradali trafugati, e in ultimo, l’episodio assurdo di qualche notte fa, quando balordi hanno gettato parti di mobilio dal balcone di un palazzo storico disabitato. E come non sentire un pugno nello stomaco leggendo della violenza subita da un nostro concittadino indiano, aggredito sulla Via Bugnano mentre andava al lavoro la mattina presto! Questa non è la nostra Orta, non è la comunità che vogliamo!”.

Santillo ringrazia le forze dell’ordine “sempre presenti per garantire la nostra sicurezza”. Ma serve di più. Secondo il sindaco spetta alla comunità un ruolo fondamentale: “Prevenire, educare, vigilare, essere una rete di sostegno e protezione per i nostri ragazzi”. Da qui l’appello all’unità rivolto a scuole, parrocchie, associazioni, famiglie e movimenti politici: “Dobbiamo unirci, – sottolinea il capo dell’amministrazione – perché solo insieme possiamo contrastare efficacemente questi fenomeni e creare un ambiente sano e sicuro. Non possiamo permettere che il nostro territorio venga colonizzato dalla droga, che la violenza e l’illegalità prendano piede. Non possiamo accettare che il futuro dei nostri figli venga rubato. Dobbiamo reagire insieme, senza distinzioni, senza bandiere, e far sentire la nostra voce. Perché è solo con l’unità che possiamo cambiare le cose, restituire speranza e dignità a tutti noi”.

E ancora: “La marcia per la legalità sarà un momento di grande valore, in cui diremo ‘no’ al dilagare della droga, ‘no’ alla violenza, ‘no’ all’illegalità. Marceremo per il futuro dei nostri figli, per la nostra Orta, per una città dove ad ogni angolo rifioriscano di nuovo la sicurezza e la normalità. Questa marcia – precisa il primo cittadino – non sarà un semplice evento, ma una chiamata all’azione che dovrà poi proseguire nel tempo, un impegno costante che prenderemo insieme per non arrenderci, per difendere e costruire un futuro migliore per tutti. Dobbiamo essere numerosi, presenti fisicamente con forza e determinazione. Facciamolo nel nome dei Martiri Atellani, il cui sacrificio ci ricorda che la libertà e la giustizia si conquistano con il coraggio, la solidarietà e l’unità; il loro sacrificio non è perduto; a distanza di 81 anni siamo chiamati sul loro esempio a lottare con orgoglio nuove forme di occupazioni e furti di libertà della nostra terra”. Santillo ribadisce la centralità della cittadinanza: “Iniziamo già da ora, rimettiamo in moto il nostro impegno e la nostra speranza, perché il futuro della nostra comunità, dei nostri figli, dipende da ognuno di noi”.

La programmazione dell’evento sarà comunicata nei prossimi giorni. È la prima volta che Santillo parla in modo così diretto alla popolazione. Sarebbe il caso che anche assessori, consiglieri comunali e movimenti politici di maggioranza mettessero per una volta la testa fuori dal Palazzo per affrontare una tematica quanto mai urgente, indifferibile, altrimenti l’appello del sindaco rischia di trasformarsi in un vortice di parole vuote. Ben presto spazzate via dal vento.

Mario De Michele

LE FOTO PUBBLICATE DA ANTONINO SANTILLO

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui