Un comune sciolto per infiltrazioni camorristiche due volte, nel 2017 con l’Amministrazione Monopoli e nel 2023 con l’amministrazione Falco. La Prefettura nella sua seconda relazione dove suggeriva al ministro Piantedosi lo scioglimento per infiltrazione camorristica ha delineato un punto chiaro. Ha fatto i nomi dei 13 consiglieri comunali che hanno determinato la continuità amministrativa tra le due esperienze di governo locale. Oggi, a distanza di un anno dall’insediamento della terna commissariale inviata dalla stessa Prefettura, possiamo già cominciare a delineare un quadro della geografia politica sul territorio. Una ventata di freschezza a Caivano deriva dall’arrivo della premier Giorgia Meloni che grazie al suo intervento, sollecitato dal parroco anticamorra don Maurizio Patriciello, ha messo in campo tante cose. A partire dalla riqualificazione dell’ex Centro Delphinia, rinominato centro Pino Daniele, proprio per smacchiarlo dall’orrore consumato al suo interno e dei tanti rifiuti sversati poiché quel centro era considerato dagli avventori del Parco Verde una discarica a cielo aperto e il posto ideale dove consumare gli stupefacenti appena acquistati. Altre iniziative intraprese dall’eccellente lavoro del Commissario di Governo Fabio Ciciliano sono ancora in atto come la riqualificazione del Teatro Caivano Arte, del campo sportivo che sorgerà in via Sant’Arcangelo e dell’Università Federico II con alcune aule dedicate alla facoltà di Agronomia che insisteranno all’interno dei locali ex Icif e oggi tanto sta facendo il parroco Patriciello affinché il Modello Caivano possa essere pioniere e guida per la riqualificazione del Parco Verde e di altre periferie simili. L’apporto di don Patriciello è emblematico soprattutto dal punto di vista sociale perché grazie ai suoi buoni rapporti con la Meloni oggi Caivano può vantare una corsia preferenziale anche sull’apertura di nuove opportunità di lavoro. Il ruolo svolto dal parroco anticamorra è stato decisivo affinché Caivano si dotasse di un presidio fisico della CISL, uno dei più importanti sigle sindacali in Italia. Questo la dice lunga sulla sua visione.

Eppure a Caivano, dopo il tanto lavoro svolto dal governo Meloni per ridare dignità a un popolo martoriato e l’impegno profuso dal parroco Patriciello, esiste e insiste ancora un sottobosco appartenente alla vecchia politica che cerca di opporsi al cambiamento e soprattutto tentando di formare un’alternativa politica al centrodestra della città. C’è una frangia meno estremista del centrodestra caivanese che insieme ad alcuni esponenti del centro civico, sfruttando anche i buoni rapporti intercorsi con Patriciello, sta tentando di formare un tavolo da cui possa uscire una sintesi politica che possa ereditare quanto di buono sta facendo il buon Patriciello e il governo centrale. Con la scusa di attaccare l’ex sindaco Enzo Falco, accusandolo di volersi ricandidare dopo essere stato a capo della “coalizione del male”, solo perché quest’ultimo non volendosi ritirare a vita privata, dopo i guai che la sua amministrazione ha combinato, tenta ancora di far valere il proprio operato e forse perché ha messo in piedi, insieme al fratello Donato e la loro associazione, una sorta di corso di formazione politica, sta tentando di fare l’endorsement all’unico candidato a sindaco naturale che attualmente si possa pensare sul territorio, ossia l’ex leader dell’opposizione Antonio Angelino. Premesso che nessuno potrà mai dargli torto nell’accusare Enzo Falco come capo della coalizione sciolta per infiltrazione camorristica e nessun collega mai si sognerebbe di appoggiare una sua ricandidatura dato che, insieme a Simone Monopoli, rappresenta uno degli unici due sindaci sciolti per infiltrazioni camorristiche a Caivano.

C’è da dire pure che se Atene piange, Sparta non ride. Caivano oggi attraversa un periodo molto delicato dal punto di vista politico perché non solo ha subito due scioglimenti per infiltrazioni camorristiche, ma il secondo anche grazie all’impegno del parroco Patriciello, ha attirato le attenzioni di tutto il Paese, comprese quelle della magistratura e della stampa. Sicuramente le prossime elezioni con la relativa campagna elettorale saranno blindatissime dal punto di vista dei controlli e considerando anche ciò che prevede la legge preventiva sugli scioglimenti, bisogna stare molto attenti dal punto di vista delle parentele, delle affinità e delle frequentazioni delle persone da inserire nelle varie liste o peggio ancora da scegliere come candidato a sindaco. Diciamo che sotto questi punti di vista, in merito a documentazioni giunte in nostro possesso, Caivano avrà un compito molto arduo e anche il nome di Antonio Angelino potrebbe creare un “fumus” per un ulteriore scioglimento. Siamo certi che i documenti in nostro possesso sono sicuramente già al vaglio della magistratura e su alcune vicende ci sono già indagini in corso, ovviamente che non riguardano il leader di Caivano Conta perché per noi resta un professionista serio e persona perbene.

Ma veniamo ai fatti. Tempo addietro arriva al protocollo della Polizia locale una denuncia sporta da alcuni cittadini, solo dopo alcune indagini, si è scoperto essere un esposto anonimo poiché i nominativi apposti a mo’ di firma sotto il documento risultavano essere soggetti inesistenti. Quello che interessa però è il contenuto della lettera che noi sappiamo essere al vaglio degli inquirenti ma non possiamo accertare che lo stesso sia del tutto veritiero. A far luce sulla verità ci penserà la magistratura. Anzi, speriamo per gli interessati siano tutte illazioni ma siccome alcuni profili del contenuto hanno scaturito un’indagine da parte della DIA, per interesse pubblico e dovere di informazione è giusto rendere edotti i nostri lettori. I fatti riguardano la costruzione di un centro sportivo e campi di Padel che dovevano sorgere in un terreno antistante l’ITIS F. Morano su via E. De Nicola. Su questi lavori si sono accesi i fari della DDA perché i denuncianti anonimi hanno asserito che al di là del fatto che l’immobile stava sorgendo su un terreno con destinazione diversa dall’uso che se ne voleva fare, dietro l’investimento di un noto imprenditore caivanese, frontman delle autorizzazioni a costruire, ci siano i fondi illeciti provenienti dallo spaccio di stupefacenti gestito da un certo Umberto Palmieri, quest’ultimo coinvolto nei 50 arresti di Caivano del primo ottobre scorso, accusato dalla Procura della Repubblica di essere il gestore della piazza di spaccio di “mbond ‘o vico”, poi scarcerato per carenza di gravità indiziaria.

L’esposto continua e risulta essere anche più preciso sulla ditta che ha cominciato i lavori e che ha iniziato a costruire il manufatto ritenuto abusivo. La ditta è intestata ad Angelino Luigi e al fratello Vittorio, papà e zio dell’ex consigliere comunale Antonio Angelino. Sempre nell’esposto si precisa che la stessa ditta è anche intestataria di un appartamento in via Santa Barbara, acquisito in realtà, secondo gli anonimi, dallo stesso Umberto Palmieri a seguito di un regolamento di conti derivato da un prestito estorsivo. A quanto pare, gli Angelino sarebbero i proprietari dell’appartamento. C’è da aggiungere inoltre che il tecnico del manufatto ritenuto abusivo sembra essere l’arch. Luigi Sirico, ex consigliere di Caivano ed ex assessore di Afragola, molto vicino politicamente e professionalmente ad Antonio Angelino. Luigi Sirico è anche il papà del socio del fratello di Antonio Angelino finito sotto la scure delle indagini comunali del Suap e della Polizia locale per aver aperto un bar abusivo nella zona Industriale di Caivano. Premesso che ogni attore di questi vicenda è innocente fino a prova contraria e secondo il nostro parere sicuramente anche estranei ai fatti da noi illustrati per interesse pubblico e diritto di informazione ma se a questo aggiungiamo che il nome di Antonio Angelino fa parte dei 13 consiglieri che per la Prefettura hanno determinato una continuità amministrativa tra le due amministrazioni sciolte per infiltrazioni camorristiche e aggiungendo anche l’esistenza di parentela e/o affinità con gli attori dei fatti appena illustrati, teniamo a ribadire che bisogna stare molto attenti sulle scelte politiche da fare a Caivano perché l’eventuale configurazione di un “fumus”, utile ad un prossimo scioglimento per ingerenze criminali, è dietro l’angolo.

Michele Apicella

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