
Il viso è bello sorridente. Per forza, se non è felice lui che in 10 anni si è impadronito di Cesa sul piano politico e amministrativo. Nessuno prima di Enzo Guida è riuscito a permeare il territorio come l’attuale sindaco. Sul suo profilo Fb, pieno di “solo cose belle”, oggi la fascia tricolore ha deliziato i cittadini con un manifesto virtuale 6×3 con la scritta a lettere cubitali: “20 milioni di finanziamenti ottenuti”. Sottotitolo: “In 5 anni di amministrazione stiamo cambiando il volto del paese”. Che Guida fosse in campagna elettorale già da mesi lo avevano capito anche i neonati, forse pure i nascituri. L’unico a dormire con la tettarella in bocca è Peppe Fiorillo. Il candidato sindaco di Cesa in Comune, un soggetto civico finora simile agli Ufo, spicca per il suo immobilismo, per la sua inazione. Il suo raggruppamento si è contraddistinto per la quasi totale assenza di proposte. Lascia di gesso la tattica del restare “fermi senza parlare”. Come se gli elettori dovessero votare Fiorillo e la sua squadra perché sono alti, belli e biondi. Nel caso dello stimato medico mancano in partenza i requisiti dell’altezza e del colore scandivano della chioma. Se l’ex sindaco non ingrana la marcia e non si mette al passo con i tempi la battaglia contro Guida, già ostica, rischia di tramutarsi in una sconfitta a tavolino. Lui e i suoi sono quotidianamente sotto i bombardamenti degli alleati, che non disdegnano di utilizzare armi chimiche e batteriologiche, in tutti i casi non convenzionali. Mentre Fiorillo dà la sensazione di proteggersi con l’ombrello. Per adesso non ha indossato nemmeno l’elmetto. Il minimo indispensabile per non finire in brandelli sotto i colpi di Guida e company che non perdono ma l’occasione di colpire al cuore, dispensando bugie e odio nelle ammucchiate social dei soliti noti del cerchio tragico. Di questa lena ogni sogno di vittoria resterà tale, ogni speranza di far voltare pagina al paese sarà una pia speranza relegabile nel catalogo dei progetti falliti.

Con le elezioni dietro l’angolo serve uno scatto di reni. Bisogna mettere in campo soluzioni ai problemi e rendere credibile con atti, fatti e parole la piattaforma alternativa a Guida. Il quale invece sa bene che l’esito della sfida con Fiorillo non è affatto scontato. C’è da pedalare e sudare per allungare a 15 anni il predominio sulla città. Giustamente il sindaco sta facendo la propria parte. Nulla quaestio. Sono gli avversari a non reggere l’andatura. Ed è colpa loro. Inutile aggrapparsi ad alibi o peggio al veleno distribuito a quantità industriale dal team di Guida. Chi ha confuso le comunali con un pranzo di gala è meglio che stia a casa. Chi non ha capito che serve determinazione e coraggio per smascherare i rivali faccia dietrofront. Il bon ton non funziona quando dall’altro lato del campo c’è chi sferra calci ad altezza uomo. “Ramon, spara al cuore”, ha scritto sul suo profilo social uno degli hooligans del sindaco. Ed ecco conficcarsi nel mio cuore uno dei proiettili mortali. Per fortuna è stata fatta giustizia in fretta, altrimenti giacerei tuttora dietro le sbarre pur non avendo commesso nulla. Ma il tentativo di farmi fuori con ogni mezzo c’è stato. Se neppure questo ha fatto comprendere a Fiorillo che il suo approccio teologico conduce al disastro elettorale allora il raggruppamento Cesa in Comune sta messo malissimo. Non è il tempo del “volemose bene”. La legittima difesa è sancita anche nel nostro ordinamento giuridico. Di argomenti a disposizione dell’ex fascia tricolore ce ne sono a iosa. Perché non prende posizione? Perché non dice la sua sulle tante cose con non vanno? Chi tace acconsente.
Ritornando al post di Guida basterebbe dire che dei 20 milioni di finanziamenti ottenuti in 5 anni ben 300mila sono finiti nelle tasche di tecnici di quart’ordine parenti stretti degli amministratori locali. Basterebbe dire che Cesa in Comune rispetterà i diktat del Codice degli appalti. Basterebbe dire che il principio della rotazione è sacro. Basterebbe dire che senza pregresse e documentate esperienze lavorative non saranno conferiti incarichi diretti a nani e ballerine. Mi viene da mutuare una celebre frase di Moretti nel film Aprile: “Fiorillo, di’ qualcosa di sinistra, di’ anche una cosa non di sinistra, di civiltà! Fiorillo, di’ una cosa, di’ qualsiasi cosa, reagisci”.
Mario De Michele












