Il Consiglio Comunale di Acerra ha approvato questa mattina, entro la fine del mese di luglio, in prima convocazione, tutti i punti all’ordine del giorno. In mattinata, alle ore 8,00, riunita anche la Giunta comunale dal Sindaco Raffaele Lettieri. In particolare il Consiglio comunale questa mattina ha dato il via libera ai seguenti punti: 1 – Art. 172, 1 comma, lett. c) D.Lgs. 267/2000. Fabbricati destinati a residenza ed aree da destinarsi alle attività produttive. Quantificazione e determinazione del prezzo di cessione-; 2 – Delibera di Giunta Comunale n. 82 del 30.06.2014 ad oggetto: “Modifica dell’art.7, comma 1, del Regolamento A.C.I.R.P.E.F. – Proposta di deliberazione al Consiglio Comunale-; 3 – Delibera di Giunta Comunale n. 83 del 30.06.2014 ad oggetto: “Imposta Municipale Propria (I.M.U.) – Approvazione Regolamento e Aliquote 2014 – Proposta di deliberazione al Consiglio Comunale-; 4 – Delibera di Giunta Comunale n. 84 del 30.06.2014 ad oggetto: “Tributo sui Servizi Indivisibili (T.A.S.I.) – Approvazione Regolamento, Aliquote, Detrazioni e Copertura 2014 – Proposta di deliberazione al Consiglio Comunale-; 5 – Delibera di Giunta Comunale n. 94 del 15.07.2014 ad oggetto: “Tassa sui Rifiuti (T.A.R.I.) – Approvazione Regolamento, Tariffe e Piano Finanziario di copertura – Proposta di deliberazione al Consiglio Comunale-; 6 – Bilancio Annuale di Previsione 2014, Relazione Previsionale e Programmatica 2014/2016, Bilancio Pluriennale di previsione 2014/2016, Elenco Annuale delle OO.PP. 2014, Programma Triennale OO.PP. 2014/2016 ed allegati – Approvazione -. L’Assessore al bilancio Gerardina Martino nella sua relazione ha spiegato: «In questi anni l’incertezza e l’incapacità dello Stato hanno prodotto un quadro normativo confuso e smarrito e a pagare il conto salato sono gli enti locali. E’ un vortice di norme, tributi, tasse, che cambiano denominazione, impostazione, obiettivi. I Comuni navigano tra i paradossi del disfacimento sociale, mentre potrebbero essere gli artefici di nuove politiche di uguaglianza e di superamento della crisi. Tutte le Istituzioni, nessuna esclusa quindi, devono essere in prima linea nella lotta agli sprechi, nella sobrietà dei consumi, nell’uso compatibile delle risorse. Da questo punto di vista – ha continuato l’assessore Martino – il nostro Comune ha le carte in regola: in questi 2 anni questo comune si è contraddistinto per lo sforzo fatto nella riduzione della spesa pubblica, lavorando giorno dopo giorno per ridurre le spese, riorganizzando la struttura e limitando le spese del personale; il rispetto del Patto di Stabilità, reso possibile da politiche virtuose e da una attenta programmazione dei flussi degli incassi e dei pagamenti in c/capitale. Un lavoro importante, fatto dal personale, dai Dirigenti e dagli Assessori insieme, garantendo comunque i servizi. Ma la migliore virtù del nostro Comune emergerà nella risposta a questa pesante crisi e cioè nel fare delle scelte. Il bilancio di previsione 2014 del comune di Acerra deve fare i conti, per l’ennesimo anno consecutivo, con pesanti tagli da parte dell’Amministrazione centrale dello Stato. Parte inoltre da un contesto normativo ulteriormente stravolto dalla introduzione della IUC che comporta la nascita di una nuova imposta la TASI, il mantenimento dell’IMU su seconda casa, l’istituzione della TARI per la copertura del costo dei rifiuti e la contemporanea cancellazione della TARES, peraltro mai applicata nel nostro comune, che ha mantenuto il più favorevole regime di TARSU anche per il 2013. In questo contesto le scelte politiche anche rispetto agli impegni assunti sono: attenzione al sociale e sostegno alle famiglie – con particolare riguardo alle nuove povertà, interventi pubblici prioritari inseriti nel programma delle opere, attività di sicurezza, controllo, prevenzione del territorio – organizzazione e cura degli interventi sulla mobilità, rinuncia dell’applicazione della nuova imposta comunale TASI su seconde case ed inquilini, riduzione della pressione fiscale in particolare l’IMU sui terreni agricoli e la TARI ridotta di 55 cent per le abitazioni private e di 30 cent per le altre categorie tariffarie, scelte mirate nel campo della cultura, degli eventi, della scuola, dello sport, della valorizzazione e promozione della città e del territorio. Questo bilancio dunque non è un mero strumento contabile, ma un documento in cui la riallocazione della spesa è stata analizzata fino all’ultimo euro per garantire i servizi e fronteggiare la crisi». Inoltre, l’Assessore ha aggiunto: «La manovra di bilancio per il 2014/2016 è un documento organico e programmatorio. Le voci di bilancio riflettono la situazione politico/economica attuale, dove permangono delle difficoltà, ma dove si intravedono anche segni importanti. E’ un bilancio, come per gli altri comuni, che ancora non permette quella gestione “autonoma” e quelle scelte collegate al territorio che tanto auspichiamo. Perché sotto certi aspetti è obbligato per come si articola il Fondo di Solidarietà Comunale, che dal 2013 sostituisce i trasferimenti statali erogati in precedenza e tiene conto del gettito, per ciascun comune, dell’IMU immobili di CAT D che in buona parte va allo Stato, al fine di perequare le disparità fra territori. Il fondo viene ridotto ogni anno degli importi stabiliti dalla spending review che ha comportato e comporta per il comparto dei comuni, minori risorse pari a 2500mil di euro per il 2014 e 2600mil a partire dal 2015. Inoltre viene alimentato in parte dall’IMU dei Comuni, quindi l’IMU di spettanza di ciascun ente, sulla scorta delle aliquote deliberate annualmente, non entra materialmente per intero nelle casse comunali, ma viene, per un determinato importo, trattenuta direttamente dalla Agenzia delle Entrate. Dal 2014 poi il fondo tiene conto anche della TASI ad aliquota di base. Il conteggio quindi del fondo è operazione assai complessa, viene effettuata applicando correttivi che tengano conto a livello complessivo di eventuali forti sperequazioni tra territori. Poi ci sono le regole del Patto di stabilità interno che da molti anni impediscono agli enti, anche quelli virtuosi come il nostro, che avrebbero la disponibilità di risorse da utilizzare, di attivare investimenti. Va chiarito che i vincoli del Patto sono sempre stati rispettati da questo Comune. Anzi, grazie all’oculata gestione delle spese, il comune non ha debiti pregressi nei confronti delle imprese, non pagati perché bloccati dai vincoli del Patto. Quindi possiamo considerarlo un bilancio di prospettiva, rigoroso ma attivo, capace di guardare avanti».

 

 

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