”Voglio chiarire, leggendo anche le recenti dichiarazioni di comitati e associazioni, che questa amministrazione sul fronte dell’acqua pubblica non ha compiuto, non compie e non compirà alcun passo indietro, avendo sostenuto personalmente la mobilitazione referendaria del 2011 e condividendo, come dimostrato anche sul piano amministrativo da molteplici atti di questa giunta, la nozione di bene comune”. Lo scrive su Facebook il sindaco di Napoli de Magistris. ”Rassicuro dunque i comitati – spiega de Magistris – che il diritto all’acqua, la sua individuazione come bene comune, la battaglia perché non sia fagocitata dalle logiche del mercato, la nascita dell’azienda speciale di diritto pubblico Abc, non vedranno alcun cedimento ed alcuna retromarcia. Lo Statuto della azienda, approvato con modifiche in giunta in una delibera di proposta al Consiglio comunale, é un atto che ha visto e ancora vedrà consultazioni partecipate e, se necessario, ulteriori modifiche, con lo scopo di andare incontro a tutte quelle misure aggiuntive che possono essere avanzate, da tutti i soggetti interessati, per mettere in sicurezza l’acqua come bene comune e la sua azienda pubblica di riferimento”. ”Il percorso non é semplice, e non dobbiamo nasconderlo, – sottolinea il sindaco – perché la creazione da noi voluta di un’ azienda speciale di diritto pubblico, l’Abc, rappresenta una avanguardia positiva nel quadro nazionale, avendo ratificato la volontà referendaria, ed un laboratorio innovativo anche per la giurisprudenza in materia. Per questo dobbiamo lavorare tutti nella stessa direzione, difendendo l’acqua bene comune, mettendo in sicurezza il carattere pubblico della Abc e rafforzando la sua governance. Lo Statuto, modificato, é un atto tecnico fondato su norme che, come tutte le norme, possono essere esposte anche ad interpretazioni non univoche. Se ci sono rischi in tal senso, interverremo per cancellarli”. ”Dico questo – conclude de Magistris – non tanto in riferimento al presente, dove al governo della città é collocata un’amministrazione che ha una linea chiara sul valore pubblico della azienda e sul diritto all’acqua, quanto in riferimento allo scenario politico che potrebbe determinarsi un domani. Il diritto all’acqua come bene comune, il rifiuto di ogni sua mercificazione liberista da parte dei privati, la definizione pubblica della azienda cittadina sono, infatti, principi che difendiamo oggi con il massimo sforzo anche rispetto alla loro tenuta di domani, fedeli ad un recente passato in cui 26 milioni di si’ hanno indicato la strada che i cittadini vogliono sia percorsa”.