NAPOLI – «Nel frastuono della campagna elettorale si stanno consumando in assordante silenzio delle istituzioni locali e delle stesse forze politiche, scelte ministeriali legate alla politica ambientale che fanno venire i brividi» lo afferma in una nota Antonio Amato del Partito Democratico «Al decreto Clini che declassa molti siti di interesse nazionale in siti di interesse regionale (in Campania Litorale Domitio Flegreo e la foce del Fiume Sarno, ma anche Pianura e area vesuviana),
scaricandone sugli enti locali gestione e bonifica, si affianca ora un’incomprensibile accelerazione sul decreto che consentirebbe ai cementifici di bruciare rifiuti, il cosiddetto combustibile fossile secondario. Una scelta che ritengo assolutamente dannosa e altamente pericolosa, da evitare, e che comunque è incomprensibile venga presa in questo momento, a Camere sciolte. Anche sul tema dei siti di interesse nazionale» afferma Amato «vorremmo sentire la voce dell’assessorato regionale all’ambiente, capire quali posizioni assume, cosa comporta in concreto questo declassamento per le azioni di bonifica. Abbiamo denunciato la questione pubblicamente settimane fa, eppure da Palazzo Santa Lucia nessuna replica, ed anche altri esponenti istituzionali non hanno assunto posizione. Serve una discussione in consiglio regionale» afferma il consigliere democratico «ma anche una presa di posizione di tutte le forze politiche perché l’ambiente, le bonifiche, il contrasto alle ecomafie e ai roghi tossici, devono essere temi centrali di questa campagna elettorale. Invece di fare vane e fantomatiche promesse, misuriamoci sui temi concreti, su modalità e azioni da mettere in campo per risanare il territorio. Ho proposto di creare un fondo speciale per le bonifiche a partire dai capitali confiscati ai clan, si deve capire a che punto è questo benedetto sistema satellitare di controllo del trasporto rifiuti, si deve prendere posizione, e la mia è un no forte e deciso, contro scempi come questo di destinare i cementifici all’incenerimento dei rifiuti. Piuttosto» conclude Amato «mettiamo in campo un piano strategico per la riduzione della produzione dei rifiuti e l’implementazione delle tecnologie e degli impianti destinati al riciclo e al riutilizzo»