“Il bilancio di quest’anno è il testamento ereditario della Provincia alla Città metropolitana. Sono orgoglioso e sereno per come il governo di centrodestra lascia questo ente, grazie al grande lavoro di risanamento, ristrutturazione e razionalizzazione che il presidente Cesaro nei primi tre anni ed io negli ultimi due abbiamo svolto. Consegniamo un ente sano, e di questo devo ringraziare anche tutti i componenti della giunta che hanno contribuito a questo lusinghiero risultato”. Questo il commento del presidente della Provincia di Napoli, Antonio Pentangelo, dopo l’approvazione in giunta della manovra di bilancio 2014 e del pluriennale 2014-2016. “Abbiamo resistito a tagli di oltre 155 milioni di euro negli ultimi tre anni – ha continuato il presidente Pentangelo – e nonostante ciò siamo riusciti a salvaguardare appieno i livelli occupazionali. Le nostre risorse per il 2014 sono state 333 milioni di euro a fronte di circa mezzo miliardo del 2010. Cifre queste da far tremare i polsi. Inevitabili diversi sacrifici, tra cui quello della riduzione dei fondi al San Carlo. Ma tutte le nostre risorse sono dovute andare verso le funzioni fondamentali, come il mondo della scuola, della viabilità e l’ambiente”. ”Abbiamo comunque assicurato le rette dei disabili per gli istituti degli audiolesi e dei videolesi anche se con qualche inevitabile riduzione delle ore di servizio – ha spiegato Pentangelo – Abbiamo anche ripristinato fino alla fine dell’anno scolastico in corso il trasporto per i disabili che era stato sospeso”. L’assessore al Bilancio della Provincia, Marilena Nasti, dal canto suo rimarca come questo sia un documento contabile innovativo ed in piena sintonia con gli standard europei. “Aderendo alla sperimentazione del ministero ed anticipando i termini di legge – ha detto l’assessore – abbiamo redatto un bilancio armonizzato così come ci chiede l’Europa. In pratica le nostre risorse e le nostre spese sono completamente allineate con quelle dello Stato e degli altri enti periferici. Inoltre abbiamo razionalizzato ancor di più l’erogazione dei servizi mettendo le basi per accorparli tutti in un’unica partecipata strumentale, l’Armena. In linea con quella che sin dai tempi di Cesaro è stata la politica di drastica riduzione delle partecipate in carico alla Provincia”. Pentangelo conclude pensando alla Città metropolitana di Napoli, l’ente del quale è consigliere e che dal primo gennaio prenderà il posto della Provincia di Napoli. “Debbono assolutamente essere riviste le norme sul patto di stabilità. Abbiamo oltre 100 milioni in cassa che non possiamo spendere. La Città metropolitana, che è ancora ancora un’anima senza corpo – dice Pentangelo – rischia di ricevere in dono una cassaforte la cui chiave però sta a Roma. Bisogna assolutamente continuare il dialogo con il Governo, sperando che le risposte non siano invece ulteriori tagli. Come si evince leggendo la legge di stabilità in discussione in Parlamento: altri 60 milioni di euro in meno – conclude – che vanificherebbero tutti gli sforzi che abbiamo fatto finora”.

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui