NAPOLI – E’ stata varata nella tarda serata di ieri, 31 ottobre, la delibera di giunta di approvazione del primo documento di rendiconto della Amministrazione de Magistris, relativo alla gestione 2011. “Si tratta – si legge in una nota dell’ufficio stampa del Comune – di un atto frutto di una ‘operazione verità’ che questa amministrazione ha voluto condurre sulla condizione finanziaria dell’ente e che rappresenta un atto propedeutico ad una opera di risanamento strutturale delle finanze del Comune affinchè possa attuarsi una seria politica di programmazione”.
“Il drammatico disavanzo verificato, per la prima volta nella storia recente del Comune e solo per una forte volontà politica dell’attuale amministrazione, è frutto della stratificazione delle errate politiche di bilancio prodottesi nelle passate amministrazioni”, prosegue la nota. “L’attività che ha portato a questo atto è stata una ricognizione radicale e approfondita dei residui attivi portati nei conti di bilancio dell’ente fino all’anno 2010. In particolare è stata analizzata la loro consistenza ed effettiva riscuotibilità. Una operazione di ricognizione è stata ritenuta necessaria in base al bassissimo indice di riscossione dei residui attivi ante 2007. Nella prima ricognizione di luglio 2012 erano emersi tra i residui attivi, crediti ritenuti dai servizi di dubbia esigibilità pari a 467 milioni, causati da un indice di riscossione pressochè nullo (0,40 per cento). Tenuto conto della missione della amministrazione di correggere strutturalmente e definitivamente gli equilibri di bilancio dell’ente, per una rappresentazione vera e trasparente della situazione finanziaria dell’ente, si è ritenuto opportuno andare ad analizzare nel dettaglio i residui rimanenti dalla prima ricognizione”, si spiega ancora nel comunicato. “In questa seconda ricognizione, è emerso che i crediti residui ante 2007 rappresentavano un indice di riscossione talmente basso che non era giustificata la loro appostazione nel rendiconto del bilancio, fuorviando le politiche di programmazione dell’ente su errati presupposti di equilibrio finanziario. Pertanto si è reputato opportuno, responsabilmente, stralciare ulteriori crediti ritenuti di dubbia esigibilità, tenendo conto in maniera scientifica del loro indice medio di riscossione. Con tale operazione si è dovuto ritenere di dubbia esigibilità l’ 87 per cento dei residui degli esercizi 2006 e precedenti, tenendo conto che l’indice di riscossione di questi crediti era pari al 2,47 per cento. L’ammontare di questi residui attivi di questa seconda ricognizione è stato di oltre 407 milioni”. “Alla luce di questo ulteriore dato, si è deciso, sempre responsabilmente, di ritenere l’ammontare complessivo dei debiti di dubbia esigibilità, da stralciare dal rendiconto del bilancio, pari ad oltre 874 milioni circa. Tenuto conto di questo forte stralcio, il rendiconto del 2011, il primo redatto da questa amministrazione, rappresenta per tanto un disavanzo di amministrazione effettivo di oltre 850 milioni che, insieme ai tagli esercitati dal governo, giustifica dunque l’allarme sollevato dal sindaco sulla inadeguatezza del decreto relativo ai comuni e dunque la richiesta di emendarlo, anche per accompagnare questa operazione verità condotta dall’amministrazione di Napoli”, conclude la nota.