“Il rinvenimento di 12 pozzi contaminati da arsenico nell’area ex Saint Gobain, tra Caserta e San Nicola La Strada, deve necessariamente accendere i riflettori su una serie ingiustificata di inefficienze amministrative e politiche ad ogni livello, oltre che su un elenco di presunti responsabili. Amministratori che erano perfettamente a conoscenza del livello di contaminazione del sito in questione, ma che non hanno mosso un dito per dare vita a un’attività di bonifica. Dalla lunga e dettagliata relazione della Procura di Santa maria Capua Vetere emerge chiaramente che fin dal 2010, ovvero ben nove anni fa, era nota la pericolosità dell’area ex Saint Cobain, sito che l’attuale Piano Regionale di Bonifica comprende tra quelli dell’Area Vasta Lo Uttaro, ma rispetto a cui non è stato mai avviato alcun processo di bonifica. E’ naturale oggi chiedersi il perché delle negligenze dei tanti amministratori e referenti politici che si sono avvicendati in tutti questi anni, alcuni dei quali oggi si dicono addirittura indignati per quanto è stato scoperto”. Così il consigliere regionale M5S e segretario della Commissione Ambiente Vincenzo Viglione.
“Giova tristemente ricordare – sottolinea Viglione – che sull’area Lo Uttaro, dove oltre ai livelli di industrializzazione negli anni passati si è abbattuta la sciagura dell’emergenza rifiuti, con interramenti di veleni di ogni genere, il Comune di Caserta avrebbe voluto addirittura realizzare un sito di compostaggio. Quanto scoperto ripropone la necessità di dare un’accelerata alle bonifiche in aree fortemente a rischio sui nostri territori. Un tema che non può continuare ad essere oggetto di progetti per il futuro. Abbiamo l’obbligo di intervenire in tempi rapidi. I dati a disposizione ci sono e da oggi, con l’impegno che abbiamo sempre profuso in Consiglio regionale, faremo in modo da avviare un confronto in Regione già in queste ore, investendo le commissioni consiliari competenti e la Giunta”.