NAPOLI – “L’asse mediano ed i suoi cavalcavia sono assolutamente sicuri e vengono costantemente monitorati”. Così il presidente della Provincia di Napoli, Antonio Pentangelo, risponde ai timori paventati sulla stabilità dell’importantissima arteria provinciale.

 

“L’asse mediano non si sta sbriciolando – ha aggiunto  Pentangelo –  altrimenti lo avremmo ovviamente chiuso. I numerosi incendi che caratterizzano la cosiddetta Terra dei fuochi producono danni ingentissimi alla salute ed all’ambiente, e talvolta anche alla viabilità, ma limitatamente alla visibilità ridotta dalle colonne di fumo che vengono sprigionate. Sicuramente però non producono criticità sotto il profilo della stabilità dell’arteria, perché la nostra manutenzione è costante. Negli ultimi anni siamo anche intervenuti con lavori ai giunti stradali, migliorandone la sicurezza e la percorribilità. Gli esperti che sostengono che la sopraelevata potrebbe perdere stabilità, lo fanno ipotizzando ipotetici scenari di incuria che sono ben lontani dalla realtà dei fatti. Una situazione che, per diventare pericolosa, dovrebbe prolungarsi per anni senza interventi di manutenzione ai piloni ed al ferro che raramente risulta scoperto”.

 

“Questa amministrazione – ha sottolineato Pentangelo – non solo garantisce, attraverso un fondo di circa 6 milioni, la gestione ordinaria delle strutture viarie, ma nel bilancio che andremo a breve ad approvare abbiamo anche previsto due progetti di manutenzione straordinaria per gli 840 chilometri di strade di competenza della Provincia di Napoli. Sicuramente parte di questi interventi interesseranno anche l’Asse mediano, lì dove i tecnici lo riterranno necessario per prevenire deterioramenti”.

“La speranza per la Terra dei Fuochi è comunque che, grazie alla recente firma del Patto fortemente voluto dall’area ambientale della Provincia di Napoli tra le amministrazioni locali, la Chiesa e le associazioni laiche, alle misure adottate dal ministero riguardo ai rifiuti speciali ed all’impegno delle Istituzioni per iniziare al più presto una bonifica del territorio, questi fenomeni vadano progressivamente a ridursi e ad esaurirsi, ponendo fine – ha concluso Antonio Pentangelo – ad una pagina vergognosa per l’immagine e la vivibilità di tutta l’area nord della Provincia di Napoli”.

 

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