Poi si dice che il caso non esiste. Ecco un esempio concreto. Il 14 dicembre sono fissate le primarie del Pd campano per la scelta del candidato alla presidenza della Regione. Ma, guarda caso, appunto, lo stesso giorno è stata convocata l’assemblea nazionale dei Democratici. La “coincidenza” la segnala Michele Grimaldi sul suo profilo Fb. Con un post tagliente e ironico il candidato alla segreteria regionale dei dem scrive: “Cosa altro avevo da fare il 14 dicembre? Il matrimonio del mio migliore amico, il concerto de Lo Stato Sociale, scade l’assicurazione dell’automobile, un’importante partita del Napoli? Così, alla fine, mi sono deciso a controllare l’agenda. C’era scritto: “Primarie PD Campania per scelta candidato presidente alle elezioni regionali”. Mi sta assalendo un dubbio. Immaginerete voi benissimo quale”. Qual è il dubbio? Niente primarie il 14 dicembre, ovvio. Del resto c’è un altro segnale, altrettanto indicativo, che fa presupporre come la “fatidica” data sia destinata a slittare. Sabato prossimo (29 novembre) si terrà la direzione regionale del Pd campano proprio in vista delle primarie. Ed è prevista la presenza di Lorenzo Guerini. Al dubbio di Grimaldi, si aggiunge un altro dubbio: se non ci sono intoppi e tutto è già programmato perché dovrebbe arrivare da Roma il vicesegretario del partito? Il braccio destro di Renzi mica può essere ridotto al rango di un semplice “notaio” politico. E quindi? Semplice: le primarie non si terranno. Salvo cambi di rotta dell’ultimo secondo, Guerini consiglierà ai dem della Campania di spostare più in là la consultazione elettorale utilizzando una doppia leva: da un lato, la richiesta degli altri partiti del centrosinistra di partecipare alle primarie con propri candidati (già sono in campo Cozzolino, De Luca e Saggese); dall’altro, l’interlocuzione nazionale tra Pd, Ncd e Udc sulle elezioni regionali campane. Ed è proprio questo secondo aspetto a pesare come un macigno sulle primarie. A Roma è già dato per scontato l’accordo tra Matteo Renzi, Angelino Alfano e Giuseppe De Mita per correre assieme alle regionali. E quindi una volta ufficializzata l’intesa è probabile che si trovi l’accordo anche su candidato presidente condiviso da tutti. Il nome più gettonato è quello del ministro della Giustizia Andrea Orlando. Allora che senso avrebbero le primarie? Nessuno. Se a questo aggiungiamo il fatto che si profila lo slittamento del voto per le regionali a maggio tutto torna. Ma non per caso.
Mario De Michele