NAPOLI – Stop alla trattazione di ‘pratiche funerarie’ all’interno degli ospedali, una “sala del commiato pubblica” per celebrare funerali civili o di confessioni religiose che non dispongono di locali adatti. E ancora: la possibilità per le piccole imprese di consorziarsi, garantire libero accesso a questo tipo di attività. Sono solo alcuni dei punti contenuti nella proposta di legge regionale che modifica una precedente norma della Campania, la numero 12 del 2001, messa a punto dai componenti della Commissione Anticamorra.
L’obiettivo della proposta di legge è adeguare l’impianto normativo della Regione “in materia di attività funerarie” e di “porre rimedio alle reiterate anomalie” nella gestione del servizio in diversi Comuni della Campania. Quindici articoli attraverso i quali si cerca di disciplinare un settore a rischio infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. Il disegno di legge, sottoscritto dagli esponenti di tutte le forze politiche presenti nel parlamentino campano, prevede l’istituzione di un Osservatorio regionale con il compito di controllare la “libera, corretta e trasparente attività funeraria e cimiteriale”. I suoi componenti vengono nominati all’inizio di ogni legislatura e durano in carica per tutta la sua durata. Le sale per il commiato, in base alla proposta di legge, non potranno essere collocate all’interno di strutture sanitarie sia pubbliche sia private, né in quelle socio-sanitarie, ma potranno essere collocate nelle zone “di rispetto cimiteriale”. Saranno i Comuni, in seguito all’entrata in vigore della legge, a disciplinare, attraverso dei regolamenti, le attività funerarie e i lavori cimiteriali. La Regione Campania, dal canto suo, entro 120 giorni dall’approvazione, deve emanare un disciplinare regionale per la corretta applicazione della legge che dovrà essere osservato dai Comuni campani. Il testo reca la firma di tutti i componenti della Commissione e ha registrato la condivisione anche di altri consiglieri regionali. “Liberalizzare il servizio – ha spiegato Valiante del Pd – significa anche contenere i costi che sono altissimi visto che in molte realtà esiste come una sorta di monopolio”. Spazio dunque alla “concorrenza” e, “per non mortificare le piccole imprese, si è pensato alla possibilità per loro di consorziarsi”.