Il presidente della commissione regionale beni confiscati Antonio Amato, con il vicepresidente Sergio Nappi e la consigliera Anita Sala si sono recati questa mattina in sopralluogo ispettivo a Villa Feretti, lo straordinario bene confiscato di Bacoli dove recentemente sono stati realizzati anche importanti rinvenimenti archeologici e che, nonostante oltre un decennio di progetti e lavori, non è stato ancora restituito alla cittadinanza. Ad accoglierli il vicesindaco di Bacoli Michele Massa con i tecnici del comune, una delegazione di consiglieri comunali, alcune forze politiche e associazioni del territorio. «La bellezza della maschera romana ritrovata durante i lavori di ristrutturazione del parco continua a scontrarsi con gli eterni, e a quanto pare non risolutivi, lavori di sistemazione dell’immobile confiscato alla camorra» affermano i commissari regionali al termine della visita «La piena restituzione del complesso di Villa Ferretti alla cittadinanza, tra ritardi di erogazione dei fondi, lavori sbagliati che si è dovuto rifare e un progetto complessivo che lascia delle perplessità, è ancora di là da venire. A settembre dovrebbero concludersi i lavori di nuova risistemazione della villa, ma a quanto abbiamo visto e come ci è stato spiegato, soprattutto per il piano inferiore i problemi di umidità e infiltrazioni restano sostanzialmente irrisolti. Nel frattempo, per i lavori di risistemazione del parco, continua a tardare l’erogazione materiale dei fondi FESR da parte della regione, e questo, insieme alle questioni legate agli scavi archeologici, provoca ulteriori rallentamenti. A settembre» proseguono i componenti della commissione beni confiscati «aggiorneremo il tavolo di lavoro, con l’amministrazione, la sovrintendenza e la regione. C’è sicuramente da sbloccare l’erogazione dei fondi per il parco, complessivamente un milione e 586 mila euro. Ma si deve anche capire com’è possibile che, nonostante l’ulteriore finanziamento di quasi un milione e mezzo di euro per quel meraviglioso immobile ottocentesco, comunque non si siano trovate soluzioni tecniche adeguate a renderlo pienamente utilizzabile. Infine resta tutto aperto, anche a fronte dei ritrovamenti archeologici, la questione della gestione futura del bene. C’è un accordo di programma con l’università ma bisogna ragionare sulla sostenibilità complessiva di gestione di questo bene straordinario confiscato nel 97 a Giuseppe Costagliola legato al clan Pariante, e affidato al comune nel lontano 2003».
I consiglieri regionali hanno sollevato pure la questione della piccola spiaggia antistante Villa Ferretti, in passato utilizzata anche dall’associazione ASGAM che la raggiungeva con l’imbarcazione confiscata Santa Rita e qui faceva attraccare i ragazzi disabili. L’utilizzo del lembo di sabbia in passato è stato interdetto per questioni di sicurezza, oggi, nonostante il persistere di un cartello che indica “pericolo di frane”, si è garantito l’accesso ai bagnanti attraverso un percorso ricavato nel cantiere del parco della villa. Ancora non può ritornarci invece la Santa Rita «Condividiamo l’idea di iniziare a restituire la spiaggia ai cittadini di Bacoli, ma vanno garantite le condizioni di sicurezza anche rispetto alle indicazioni di quel cartello» aggiungono i commissari regionali «siamo certi che, i diversi enti coinvolti, troveranno la soluzione per ottemperare alle diverse esigenze in campo. Ma ricordiamo anche al sindaco la sua promessa di rendere nuovamente disponibile l’attracco ai ragazzi dell’ASGAM. I progetti di quella associazione restano tra i più validi sviluppati dal riutilizzo di un bene confiscato, in questo caso una barca. Se quella spiaggia è utilizzabile ancora di più ed anzi prioritariamente lo deve essere per dei ragazzi disabili».