«Come richiesto e concordato con gli amministratori di Bacoli e gli altri attori politici e istituzionali presenti, prepareremo e invieremo il fascicolo relativo a Villa Ferretti alla Procura della Repubblica per richiedere l’accertamento delle responsabilità sui ritardi e il persistere dei problemi che anni di lavori e diversi milioni di euro spesi non hanno risolto» lo afferma il Presidente della Commissione regionale beni confiscati Antonio Amato al termine dell’audizione tenuta questa mattina sul gioiello confiscato alla camorra nel 1997, affidato al comune di Bacoli nel 2003 e da allora oggetto di lavori di restauro che, nonostante corposi investimenti, non sono stati ancora completati. «Come verificato negli ultimi anni da questa commissione, fino all’ultimo sopralluogo effettuato nel luglio scorso, i lavori realizzati sulla facciata e all’interno dell’immobile, soprattutto nel piano inferiore, quello a diretto contatto col mare, non solo scontano ritardi incredibili, ma, soprattutto, non risultano risolutivi. Speriamo che presto almeno una parte del bene possa essere riaperta, ma tutti abbiamo concordato sulla necessità di accertare le responsabilità di quanto avvenuto». All’audizione, con i consiglieri regionali Corrado Gabriele, Anita Sala e Gennaro Nocera, hanno preso parte il sindaco di Bacoli Ermanno Schiano insieme ai tecnici e all’assessore ai beni culturali della sua amministrazione Flavia Guardascione, i capigruppo consiliari del comune flegreo di Forza Italia e del Partito Democratico Antonio Carannante e Francesco Macillo, il segretario del circolo locale del PD Michele Amirante, il responsabile per Baia della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli Pierfrancesco Talamo, Italo Giulivo per la Direzione Generale della Regione Campania «Insieme all’accertamento delle responsabilità deve comunque proseguire il cammino per restituire alla cittadinanza questo straordinario bene. Siamo pronti a collaborare con l’amministrazione comunale per arricchire il progetto di riutilizzo, soprattutto in un’ottica complessiva che, oltre all’immobile vanvitelliano comprende il meraviglioso parco dove i lavori di sistemazione hanno portato alla luce anche importanti reperti archeologici» dice ancora Amato. «Per questo è stata importante la presenza del rappresentante della sovrintendenza con la quale si proseguirà nei prossimi mesi il tavolo di lavoro volto a costruire un percorso virtuoso di piena valorizzazione. Certo persistono i problemi legati all’erosione della costa sulla quale insiste il bene confiscato» ha concluso il presidente della commissione regionale «Per questo, all’interno delle più complessive opere di protezione della fascia costiera flegrea dal rischio idrogeologico, lavoreremo per garantire le necessarie coperture economiche, per avere una netta accelerazione governativa, per iniziare interventi su lotti funzionali con priorità per quello che interessa Villa Ferretti»