“Lo stato di abbandono in cui versa La Balzana, uno dei più importanti beni confiscati d’Italia, è il simbolo della sconfitta di uno Stato che non riesce a garantire le stesse possibilità produttive e occupazionali, pure drogate e illecite, della camorra. Questo contribuisce al falso mito del camorrista e soprattutto svilisce la fiducia dei cittadini. Non basta portare via questi patrimoni ai mafiosi, bisogna avere la capacità di renderli nuovamente fonte di sviluppo creando filiere di legalità. Altrimenti si mortifica anche l’importante lavoro di forze dell’ordine e magistratura”. Lo afferma il Presidente della commissione regionale beni confiscati Antonio Amato che domani prenderà parte alla tappa del Festival dell’Impegno Civile dalle 18,00 sull’ex stabilimento della Cirio a Santa Maria La Fossa. “Ieri, nel corso di un’audizione su fondi europei e beni confiscati, si è determinato che nella nuova programmazione sul PON legalità 2014-2020, la questione de La Balzana tornerà ad essere centrale. Si è già prodotto in merito una prima bozza programmatica inviata al ministero. Ma non basta, necessitano atti concreti che mettano al centro non la distribuzione di fondi a pioggia, ma progetti sostenibili e la trasversalità del tema del riutilizzo dei beni confiscati. Anche per questo mi sembra estremamente positivo che la cittadinanza attiva, le associazioni impegnate sul territorio, come quelle che promuovono il Festival dell’Impegno Civile, si facciano promotrici di una iniziativa che non solo denuncia, ma mette anche al centro del dibattito un’idea progettuale concreta. Poi si discuterà nel merito, ma certo mi sembrano azioni di grande importanza cui pure sarebbero deputate istituzioni che invece, innanzitutto una dormiente Regione, continuano colpevolmente a latitare. Il riutilizzo produttivo de La Balzana è il grande obiettivo che tutti ci dobbiamo porre”, conclude Amato.