NAPOLI – Il blitz risale a due giorni fa, ma la notizia è trapelata solo oggi. Gli uomini della Guardia di Finanza di Napoli hanno di nuovo passato al setaccio gli uffici dei consiglieri regionali della Campania. Le visite delle forze dell’ordine nei palazzi del parlamentino del centro direzionale non sono certo una novità, rientrano infatti nell’ambito dell’inchiesta dell’utilizzo dei fondi pubblici destinati ai gruppi consiliari e ai singoli consiglieri, ma stavolta i finanzieri hanno acquisito anche gli atti relativi all’esito delle elezioni della primavera del 2010.

Sulle indagini sulle carte elettorali c’è stretto riserbo. Non è ancora chiaro quale sia l’ipotesi di reato, ma è probabile che i riflettori degli inquirenti siano rivolti ai rendiconti delle spese elettorali depositati dai candidati dei vari partiti. Nel blitz dell’altro giorno la Gdf ha acquisito anche la documentazione riguardante i costi per le consulenze esterne affidate dal consiglio regionale. Un filone d’indagine che si inserisce in quello più ampio sull’uso dei fondi a disposizione dei gruppi consiliari e dei consiglieri destinati alla comunicazione.

Nel mirino ci sono anche altri capitoli di spesa sempre nella disponibilità dei componenti del consiglio regionale. L’inchiesta della Finanza copre l’arco temporale che va dal 2008 ad oggi. Gli inquirenti stanno indagando su eventuali illeciti commessi a cavallo tra la passata amministrazione regionale e quella attualmente in carica.

Dai primi elementi in mano alla procura di Napoli sarebbero già emerse gravi irregolarità nella rendicontazione dei soldi spesi dai gruppi e dai consiglieri regionali. Qualcuno, addirittura, avrebbe usato i fondi appostati per l’attività istituzionale per acquistare sigarette o pagare cene con amici e parenti. Si tratta di ipotesi di reato ancora tutte da dimostrare, ma già nei prossimi giorni potrebbero esserci clamorosi sviluppi.

Mario De Michele

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