L’Italia e il Mezzogiorno dei sapori, delle tradizioni e dell’agricoltura, emerge anche dal fatto che l’Italia è leader in Europa, dei prodotti agroalimentari di qualità riconosciuti dall’Unione europea e altri attendono il riconoscimento dopo che il Mipaf ha attivato l’istanza.
Un patrimonio di sapori che uniti all’accoglienza delle strutture e alle meraviglie della natura, premiano il settore agrituristico, con le mete agricole, in grado di unire percorsi di saperi e di sapori, alle meraviglie naturalistiche di un patrimonio straordinario del Mezzogiorno d’Italia e di tutto il Mediterraneo. Cosi a margine della giornata conclusiva del BMT 2013,tenutasi a Napoli alla Mostra d’Oltremare, il Rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, Rosario Lopa, ha segnalato il matrimonio fruttuoso del turismo con l’agricoltura. Il mercato dell’agriturismo, ha detto, tra ospitalità, acquisti di prodotti tipici e ristorazione, muove complessivamente circa 900 milioni di euro ogni anno. Cogliamo con soddisfazione che si è evidenziato il peso sempre più rilevante delle produzioni di qualità del nostro Paese. I dati e le considerazioni degli attori interessati, continua Lopa, sono la conferma dell’attenzione costante e dell’impegno che abbiamo sempre profuso per la tutela e la valorizzazione del grande patrimonio agroalimentare. L’Italia oggi è leader in Europa per riconoscimenti Dop e Igp. Le denominazioni d’origine, infatti rappresentano un fortissimo strumento di difesa della qualità in agricoltura e grazie a questi sistemi, è possibile incoraggiare le produzioni agricole, proteggendo i prodotti dalle imitazioni e dagli abusi. In riferimento al settore agrituristico, Lopa aggiunge: Fa piacere notare la rilevanza che la BMT ha dato al matrimonio fruttuoso tra turismo e agricoltura ,evidenziando il numero sempre più alto di turisti che scelgono mete agricole in un connubio tra ospitalità, prodotti tipici, ristorazione, arte, natura e cultura, che sono il vanto e il grande patrimonio dell’Italia e degli italiani. Ma agriturismo, ha sottolineato Lopa, non vuol dire azienda agricola che fa anche ristorazione e non vuol dire albergo e ristorante in campagna, perché questo farebbe concorrenza sleale rispetto ad altri esercizi. In Italia abbiamo avuto invece un grande esempio di valorizzazione dell’agricoltura regionale. Questi modelli rappresentano per noi una vera sfida; c’è infatti il rischio, data l’enorme richiesta, di superare i limiti di uno sviluppo sostenibile, appesantendo il territorio e l’ambiente. Perciò, ha spiegato ancora, vorremmo distribuire sul territorio nazionale la presenza dell’uomo e del turismo facendo nascere agriturismi in altre Regioni. Perché in tutte le aree, sia montane sia marine, l’agriturismo può radicarsi rispettando il territorio. A tale proposito, mi vengono in mente l’iniziativa le strade del vino che, con percorsi turistici alternativi, attrae un enorme flusso sulle zone di produzione dei nostri vini tipici. Tanto che si sta cercando di creare un percorso simile per l’olio, con l’intenzione di sostenere le produzioni italiane nelle aree in cui nascono. Il Mezzogiorno ha grandi potenzialità per l’agriturismo, che tra l’altro si è mostrato in grado di attrarre i giovani, non allontanandoli dall’agricoltura e dall’ambiente e creare le condizioni di un nuovo sviluppo economico e sociale dei nostri territori.