Un Consiglio regionale straordinario, una mozione di sfiducia a Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania e un appello a Renzi: “Intervenga e lo rimuova”. Sono le prossime mosse annunciate dal Movimento Cinque Stelle in Campania dopo le indagini che vendono coinvolto De Luca. “Non poteva candidarsi – ricorda Valeria Ciarambino, capogruppo del Momento Cinque Stelle nel Consiglio Regionale della Campania – Chi aveva il potere di non farlo candidare avrebbe dovuto intervenire, intervenga adesso. Mi riferisco a Renzi chiedendo a lui la rimozione di questa persona”. “Chiediamo che venga a riferire in aula su questa vicenda gravissima – aggiunge Ciarambino – e che si sospendano tutte le attività relative ai provvedimenti legislativi da approvare”. Per inoltrare la richiesta alla Presidenza del Consiglio regionale, occorrono le firme di un quinto dei componenti del parlamentino campano. “Ne bastano solo quattro – sottolinea – La invieremo a tutti e vedremo chi ha veramente voglia di fare chiarezza”. Resta ferma la richiesta di dimissioni al governatore campano. “Mostri un briciolo di dignità istituzionale e si dimetta così da liberare i campani da questo oltraggio perpetuo che si chiama Vincenzo De Luca”. Siccome però “non lo farà – afferma Ciarambino – abbiamo già pronta una mozione di sfiducia nei suoi confronti. Siamo appesi al filo delle sue vicende giudiziarie. L’abbiamo detto all’inizio di questa Legislatura che sarebbe andata a finire così”. “Le ragioni che sostenevamo – sottolinea – oggi si confermano perché De Luca si porta dietro ombre troppo pesanti e la Campania non ha bisogno della delle sue ombre, ma di legalità e trasparenza vera, non quella finta che lui dichiara”. “Questa – ironizza la capogruppo penta stellata – è una conferenza al termine della quale potranno essere poste domande, visto che oggi vanno di moda i monologhi e discorsi alla nazione, e lui ha fatto un monologo arrogante di chi si crede il padrone assoluto di questa Regione”. Ciarambino tira in ballo anche il Pd e il capogruppo democrat in Consiglio regionale, Mario Casillo. “Mastursi era il suo braccio destro, ha curato la formazione delle liste, come è possibile che non abbia informato il presidente di quello che stava accadendo? Perché Luca ha mentito fino a ieri sera, continuando a sostenere in maniera omertosa e scandalosa la bugia istituzionale dell’eccessivo carico di lavoro che sarebbe alla base delle dimissioni. Possibile che non sapesse delle perquisizioni? Se De Luca come dice è stato ricattato, perché non ha denunciato?”. “De Luca è un governatore ricattabile in virtù dei suoi procedimenti e questo è pericolosissimo per la democrazia in Campania – insiste – Perché se oggi la ricattato uno che voleva un incarico di vertice della sanità, domani lo potrà ricattare un camorrista chiedendo in cambio commesse”. “Tenga per sé quelle che sono medaglie al valore così come lui definisce i suoi procedimenti – conclude – Questa è un’indagine che riguarda un episodio di corruzione di un giudice che gli ha consentito di rimanere in carica, è un oltraggio alla democrazia”.

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