“Sui fondi europei Caldoro mente tre volte. Innanzitutto, non è vero che la Campania è prima per la spesa, neppure tra le Regioni Convergenza: a guardare i dati, gli stessi che Caldoro esibisce con vanto, si vede bene che ha speso di più la Puglia, con oltre 3,1 miliardi di euro contro i 2,5 campani. Siamo anzi ultimi, tra le Regioni Convergenza, per la spesa residua e quindi a rischio disimpegno”. Così il vicecapogruppo regionale del Partito Democratico, Antonio Marciano. “C’è poi una importante omissione: i target per la percentuale di spesa, quelli in cui secondo il Presidente primeggiamo, sono stati in realtà tarati in questi anni in funzione della effettiva capacità di spesa. Inoltre, è diminuito l’ammontare totale dei fondi, e quindi la percentuale superata che tanto inorgoglisce Caldoro è costata alla Campania 2,5 miliardi di euro, ovvero la quota di cofinanziamento restituita al Governo nazionale. Non dice la verità neppure quando afferma che nessun fondo sarà perso: i finanziamenti per il Grande Progetto Porto di Napoli, ad esempio, si salveranno solo con la riproposizione nella prossima programmazione, ammesso che l’Europa consenta però questa scelta”, prosegue il consigliere. “Inoltre, mentre Toscana e altre Regioni sono già nella fase di pubblicazione per i bandi della programmazione 2014/2020, la Campania ha presentato il proprio programma operativo solo in ritardo, ultima su più di 300 regioni europee che accedono ai fondi strutturali, senza per altro averne dato conoscenza al Consiglio regionale, come previsto per funzioni e prerogative”, aggiunge. “Nonostante le smentite, insomma, Caldoro prosegue nella sua campagna elettorale. Ma la realtà che vediamo noi ogni giorno è quella di una Campania più povera, industrialmente depressa, con meno lavoro e meno opportunità per i giovani. Noi proviamo a lavorare a favore della Campania, non siamo gufi come invece Caldoro strumentalmente continua a presentarci, e per questo non possiamo non denunciare queste storture e provare a utilizzare un linguaggio della verità”, incalza l’esponente Pd. “Innanzitutto, le cifre nude non tengono conto della qualità dei programmi: per accelerare sulla spesa, sono infatti stati inseriti numerosi “progetti retrospettivi”, che non hanno effetto sull’economia reale. Così come è evidente lo scarso riflesso che le risorse hanno avuto sull’economia e sull’occupazione nella nostra regione. La verità è che mancano ancora da spendere tantissimi fondi nei prossimi dodici mesi: oltre 2 miliardi per il Fesr (cioè, in pratica quanto si è speso dall’inizio del programma) e oltre 200 milioni per il Fse. La verità è che, come abbiamo vanamente provato a dire in più occasioni, è stato un errore miope e irresponsabile concentrare il 60% dell’intera disponibilità sui grandi progetti, perché la gran parte di questi è ferma e sicuramente non sarà completata entro la fine della programmazione 2007/2013, ma nel frattempo abbiamo congelato risorse che avremmo potuto immettere immediatamente nel tessuto produttivo. La verità è che Caldoro può anche accontentarsi dei dati che “eppur si muovono” e di interpretare tabelle a suo piacimento, ma alla Campania serve una cura, una gestione, una politica differente”, conclude Marciano.